Lavoratori dello spettacolo: domani manifestazione al Castello, mercoledì incontro con Sala

Milano – Domani, domenica 21 giugno, alle ore 15.30, davanti al Castello Sforzesco si svolge una nuova manifestazione delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo per chiedere un reddito di continuità che traghetti il comparto culturale fino alla ripresa piena dei singoli settori e ne tuteli e garantisca l’esistenza, in linea con gli altri Paesi Europei e l’istituzione di un tavolo di confronto tecnico-istituzionale sulla riapertura da convocare urgentemente. Dopo la protesta svoltasi la scorsa settimana durante l’inaugurazione della stagione estiva della Triennale, il coordinamento lombardo dei lavoratori dello spettacolo ha deciso di organizzare una nuova mobilitazione in occasione dell’inaugurazione dell’Estate Sforzesca per continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla grave crisi che sta vivendo il mondo dello spettacolo italiano, durante la quale emerge con forza il divario tra le poche grandi strutture culturali, che vivono grazie al finanziamento pubblico, e le tantissime piccole e medie realtà e i soggetti indipendenti, che rappresentano il 70% del settore, per il quale sono indispensabili, ma molto più fragili dal punto di vista economico. Mercoledì 24 giugno, alle ore 18, al teatro Burri, nel parco Sempione, il sindaco Giuseppe Sala e l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno interverranno all’ Assemblea Pubblica, organizzata dal coordinamento ogni mercoledì. L’incontro rappresenta un importante segno di dialogo da parte dell’amministrazione milanese. Purtroppo, invece, da parte del Governo, ancora nessun segno di risposta è giunto dal ministro dei beni e delle attività culturali Dario Franceschini, nonostante le numerose sollecitazioni inviate e le proteste effettuate da parte del settore a Milano e in altre città. Il ministro Franceschini continua a mostrare indifferenza, ignorando totalmente le richieste delle lavoratrici e dei lavoratori ed evitando qualsiasi forma d’incontro (non rendendo attuativo quanto previsto dalla legge del codice spettacolo 175/2017).