Bonini (Cgil): Coronavirus fase 2, appello al buon senso

Bonini (Cgil): Coronavirus fase 2, appello al buon senso

Milano – Il segretario della Cgil di Milano, Massimo Bonini, sui social, pone alcuni interrogativi riguardo alla fase 2 di Covid 19. “Visito che vanno di moda le domande – posta Bonini – ne pongo tre: 1- in base a che cosa si decide di fare dei test di immunità a questa o quella categoria di lavoratori? Siamo d’accordo nel farli ma forse servirebbero anche per altri. Chi ha lavorato nei supermercati, nelle banche, ha fatto pulizie e sanificazioni, le forze dell’ordine, chi porta la spesa a casa, chi sta nelle fabbriche….e via discorrendo ad esempio avrebbero giustamente diritto come gli altri. In base a cosa si decide tu si o tu no? 2- come si fa a parlare di ripartenza se leggo che la scuola non ha intenzione di riaprire? Segnalo che più della metà della forza lavoro a Milano si è recata fisicamente sui luoghi di lavoro e i figli sono stati gestiti facendo miracoli non so bene come. Mi volete dire che si parla di cambiare modelli da tutte le parti e poi volete ancora una volta lasciare il carico alle donne di curare la famiglia? Non mi pare un grande cambiamento. 3- ogni ente o istituzione si mette a ragionare su come ripartire, quale app usare e quale test fare. Forse sarebbe il caso di avere una cornice nazionale e degli adattamenti territoriali. Avanti così si rischia di avere una condizione diversa ad ogni angolo di strada. È credibile? Non credo. Ce ne sarebbero tante altre ma per sobrietà mi fermo qui. In questi giorni di emergenza, crisi e drammi non mi va di intervenire molto su questo o quell’argomento. Ho tenuto dentro di me, e nelle discussioni con il gruppo dirigente della Cgil Milano, alcune considerazioni. Mi impressionano i discorsi un tanto al chilo che fa la politica e leggendo la mattina i quotidiani si raggiungono livelli che si avvicinano allo sconforto. Il buon senso e il pragmatismo (se ci sono mai stati) sono completamente spariti.