Coronavirus, Fontana: al San Matteo test per fornire “patente” d’immunità

Due infermieri del reparto di Malattie Infettive dell'ospedale S.Martino. Genova, 30 Gennaio 2020. ANSA/LUCA ZENNARO

Coronavirus, Fontana: al San Matteo test per fornire “patente” d’immunità

Milano – “Oggi apriamo questa conferenza con due buone notizie. La prima riguarda il trend dei contagi che si confermano in costante miglioramento, anche se non dobbiamo abbassare la guardia. La seconda si riferisce a un test sierologico capace di dare una sorta di “Patente di Immunita’” dal virus”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, nel corso della consueta conferenza stampa di aggiornamento sull’emergenza coronavirus. “Regione Lombardia – ha spiegato il presidente – ha fatto una scelta di prudenza, senza fughe in avanti, per la ricerca di test sierologici affidabili. Oggi, uno di questi e’ stato individuato al Policlinico San Matteo di Pavia. Si tratta di un test che attraverso un prelievo di sangue, verifichera’ chi ha sviluppato gli anticorpi al Covid-19. Entro 2 settimane e’ attesa la certificazione CE, poi si potra’ partire con i test sulla popolazione”. “Il test – ha proseguito il governatore – serve a rilevare che una persona che ha contratto il virus, considerata guarita perche’ negativa a due tamponi a distanza di qualche giorno, ha sviluppato quegli anticorpi che gli consentiranno di non ammalarsi di nuovo. Quindi da una parte ci sara’ chi ricevera’ una “patente di immunita’”, dall’altra parte, chi non risultera’ immune, dovra’ continuare a mantenere le precauzioni attualmente adottate per tuti”. “Relativamente alla presunta mala gestione degli ospiti all’interno delle Rsa, sulle quali voglio ricordare abbiamo solo una funzione di sorveglianza essendo esse gestite da soggetti privati – ha sottolineato Fontana – abbiamo deciso di istituire una Commissione di verifica, per accertare se siano state rispettate le misure trasmesse da Regione Lombardia per gestire l’emergenza Coronavirus. Oggi, inoltre abbiamo dato mandato all’Ats di Milano di istituirne una ad hoc per la Rsa del Pio Albergo Trivulzio. Abbiamo chiesto anche al Comune di Milano, che d’intesa con Regione esprime il direttore generale della Asp, di fornirci un nominativo che rappresenti l’Amministrazione all’interno della Commissione”. Il presidente ha poi sottolineato, riguardo al fatto di aver favorito con una delibera regionale, l’ingresso di pazienti Covid-19 nelle Rsa, “solo 15 strutture, tra le quali non figura Pio Albergo Trivulzio, su 708 si sono offerte di ospitarli, per un totale di 150 pazienti su 6.000 posti letto. Un numero esiguo anche perche’ requisito fondamentale per poterlo fare era che avessero a disposizione strutture e organici indipendenti”.