Coronavirus, Voucher in agricoltura: sì di Cgil, Cisl e Uil

Roma – Ecco il testo della lettera, a sostegno dei voucher in agricoltura, firmata dai segretari generale di Cgil, Cisl, Uil, Maurizio Landini, Anna Maria Furlan, Carmelo Barbagallo e dai segretari generai di categoria Giovanni Minnini, Onofrio Rota e Stefano Mantegazza. “In questi giorni le Organizzazioni datoriali agricole stanno avanzando con forza la richiesta di estendere e liberalizzare l’uso dei voucher in agricoltura, approfittando del clima di emergenza in  cui versa il nostro Paese, sostenuti da diverse forze politiche in Parlamento, non solo di opposizione. L’argomentazione portata a  sostegno di tale richiesta sta nell’auspicio di poter, in questo modo,  attirare lavoratori anche italiani nelle imminenti “campagne di raccolta” affinché possano sostituire la contingente mancanza di  lavoratori dell’est Europa. Una tale modalità ci sembra inopportuna perché mortifica i diritti  dei lavoratori e risulterebbe inoltre essere in contraddizione con  ciò che si sta verificando a valle della filiera dove, in molte  aziende alimentari, abbiamo raggiunto importanti accordi in  applicazione del Protocollo sulla sicurezza del 14 marzo u.s. a tutela dei lavoratori e diverse imprese hanno introdotto misure di  gratificazione economica per i lavoratori che restano in produzione. In agricoltura, al contrario, si vuole rispondere alla stessa  necessità con uno strumento che precarizza il lavoro e che risulta  anche essere improprio, in quanto l’utilizzo dei cosiddetti voucher è  previsto per il solo lavoro accessorio e non per il lavoro ordinario.  Ciò risulta, inoltre, insopportabile e lesivo della dignità dei  lavoratori agricoli, che a maggior ragione in questo momento, dovrebbero vedere riconosciute le piene tutele contrattuali, oltre che  le misure di sicurezza previste dal Governo, cosi come avviene per  altri lavori ritenuti essenziali in questa fase di emergenza. Vi chiediamo pertanto di intervenire al fine di evitare che il Governo nel momento della conversione in legge del decreto Cura Italia o nella  predisposizione del prossimo, modifichi in peggio la normativa attuale  sui voucher in agricoltura. Scelte diverse ci porterebbero a dover  assumere una posizione di forte contrapposizione con l’esecutivo”.