Milano – Le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Csa, Rsu Comune Milano, dopo il confronto con l’Amministrazione comunale (l’assessore al Personale Cristina Tajani e il DG Christian Malangone) “sui servizi indifferibili, come previsti dal DPCM dell’11 marzo e dalla Direttiva del Ministro per la Pubblica Amministrazione n. 2/2020”. Hanno precisato in una nota comune che “sono state completamente ridisegnate le modalità di accesso ed erogazione dei servizi con il potenziamento dei canali digitali e di contatto telefonico. Sono state disposte le chiusure delle sedi decentrate dell’anagrafe, dei cdd, oltre che di scuole, biblioteche e musei. Sono stati creati sportelli in poli unificati per garantire l’accesso in sicurezza ai servizi essenziali. E’ stato inoltre convenuto di utilizzare il lavoro agile, su cui l’Amministrazione ha investito con convinzione negli ultimi anni, “come modalità ordinaria di svolgimento della attività lavorativa” (Direttiva 2/2020 comma 3). Ad oggi ca. 4.000 lavoratrici e lavoratori sono in condizione di fornire da remoto la loro prestazione lavorativa. Si è convenuto infine di utilizzare tutti gli strumenti previsti dal contratto (ferie pregresse, congedi, banca delle ore) per giustificare le assenze del personale dipendente. E’ ora necessario, anche a fronte del rischio del prolungarsi dello stato di emergenza, un intervento del Governo che preveda l’applicazione dell’art. 19 comma 3 del DPCM dell’8 marzo 2020 al personale delle pubbliche amministrazioni impiegato su servizi diversi da quelli indifferibili, la cui prestazione lavorativa non sia compatibile con il lavoro agile. Il Comune di Milano, le organizzazioni sindacali e la Rsu stanno compiendo un grande sforzo per tutelare le lavoratrici ed i lavoratori in questa fase emergenziale. Manca ancora un tassello per rendere disponibile al Comune di Milano ed a tutte le pubbliche amministrazioni un set di strumenti soddisfacente per la gestione dell’emergenza”, conclude la nota.
