Smog, Legambiente Lombardia contro gli allevamenti intensivi

Smog, Legambiente Lombardia contro gli allevamenti intensivi

Milano – L’agricoltura intensiva, quella che fa male all’ambiente: un problema mondiale, un problema lombardo. Se infatti i superamenti a Milano non stupiscono “considerato il milione di veicoli che quotidianamente invade la citta’”, per Cremona, Pavia e Mantova, a detta di Legambiente regionale, il divario da Milano “e’ solo questione di pochi giorni” e la causa e’ da ricercarsi “nelle emissioni di ammoniaca da parte degli allevamenti intensivi”. La situazione degli altri capoluoghi di provincia, infatti, e’ differenziata: se, come sostiene Legambiente, le province montane e pedemontane se la passano relativamente bene, e l’uso di caminetti e stufe a legna (“molto diffuse nei territori di Lecco, Sondrio e Varese”) non riesce “a scalfire la predominanza di giornate di aria pulita”, molto peggio vanno le cose per il drappello delle citta’ capoluogo della zootecnia. “La meta’ del Pm10 ha origine zootecnica, una fonte ancora eccessivamente sottovalutata, considerato che la Lombardia e’ la regione con la maggior densita’ di capi allevati in Italia, e su cui sarebbe il caso di cominciare a ragionare”, spiega il presidente di Legambiente lombarda Barbara Meggetto, secondo cui “e’ ormai evidente che il carico zootecnico della regione ha raggiunto livelli insostenibili”. Gia’, perche’ “con 1,4 milioni di bovini e 4,5 milioni di suini stipati negli enormi allevamenti- chiude la presidente regionale di Legambiente- in termini di massa corporea e’ come se in Lombardia vivessero 25 milioni di abitanti in piu’ rispetto agli oltre 10 milioni registrati all’anagrafe.