CGIA: la burocrazia il nemico peggiore (1)

Mestre – L’Ufficio studi della CGIA è arrivato alla conclusione che le 365 Gazzette Ufficiali pubblicate nel 2018 sono composte da ben 30.671 pagine. Se le avessimo stampate tutte, il peso raggiunto da questa montagna di carte sarebbe di 80 chilogrammi e se, ipoteticamente, le avessimo stese una dopo l’altra lungo la strada, avremmo coperto una distanza di 452 chilometri, praticamente quella che intercorre tra Milano e Perugia. Quanto tempo una persona avrebbe impiegato per leggere tutti i decreti, le leggi, le delibere, le ordinanze ministeriali e i relativi allegati presenti in questo profluvio di fogli? Supponendo di impiegare 5 minuti per pagina, occorrerebbe la bellezza di 319 giorni lavorativi, vale a dire oltre un anno ininterrotto di lavoro. Rispetto al 2017, comunque, la situazione registratasi l’anno scorso è leggermente migliorata; tuttavia, se confrontiamo gli esiti fino al 10 ottobre 2019 con quelli maturati alla stessa data del 2017 e del 2018, la situazione sta peggiorando. Le 276 Gazzette Ufficiali pubblicate dal primo gennaio di quest’anno fino a l’altro ieri, presentano poco più di un migliaio di pagine in più rispetto agli stessi intervalli di tempo degli ultimi 2 anni. Sempre secondo l’analisi realizzata dal The European House – Ambrosetti, la produttività legislativa del nostro Paese non ha eguali nel resto d’ Europa. in Italia, infatti, si stima che ci siano 160.000 norme di cui 71.000 promulgate a livello centrale e le rimanenti a livello regionale e locale. In Francia, invece, sono 7.000, in Germania 5.500 e nel Regno Unito 3.000. Tuttavia, la responsabilità di questa iper legiferazione è ascrivibile alla mancata abrogazione delle leggi concorrenti e al fatto che il nostro quadro normativo negli ultimi decenni ha visto aumentare esponenzialmente il ricorso ai decreti legislativi che, per essere operativi, richiedono l’approvazione di decreti attuativi. Questa procedura ha aumentato a dismisura la produzione normativa in Italia. Nel 2018 la punta massima di produttività normativa si è registrata il 12 aprile. In quell’occasione, l’Istituto Poligrafico dello Stato ha stampato il Supplemento ordinario n° 18 contenete il testo, le tabelle e i grafici della prima tranche degli ISA (Indici Sintetici di Affidabilità fiscale) che da quest’anno sostituiscono gli studi di settore. In buona sostanza le imprese, i commercialisti, le associazioni di categoria e gli addetti ai lavori si sono trovati tra le mani un malloppo di 2.967 pagine che illustra i nuovi indicatori delle prime 69 attività economiche con le relative specificità territoriali. Quest’anno, invece, il giorno più “infausto” è stato il 4 gennaio. Nel Supplemento ordinario n° 3 è stato pubblicato il secondo decreto contenete gli ISA di altre 106 categorie economiche. Questa volta il fascicolo era decisamente più corposo del precedente: ben 4.334 pagine.