Case popolari: Milano, spazio a no profit e artigiani

Milano – Attività sociali, culturali, di aggregazione, sportive, formative e anche imprenditoriali con particolare riguardo a forme innovative sperimentali legate al quartiere di riferimento. E’ on line “Valori in gioco il nuovo bando per l’assegnazione di spazi per progetti, servizi e imprese nei quartieri della città che si rivolge anche a micro, piccole e medie imprese produttive, oltre che alle associazioni senza scopo di lucro, onlus, cooperative sociali, fondazioni. L’avviso, che rimarrà aperto fino al 15 novembre, rimette in gioco 17 spazi, al momento inutilizzati, ai piani terra di caseggiati popolari in vari quartieri della città, tra cui Chiesa Rossa, Conchetta, Moncucco, Solari, Barona, Cagnola, Isola, Risorgimento, Gallaratese, Morivione e Garibaldi. Anche le dimensioni sono variabili da un minimo di 16 metri quadrati ad un massimo di quasi 170. Verranno concessi in affitto per 6 anni, eccezion fatta per i tre locali di via Solari, i cui contratti avranno validità triennale. Il valore del canone sarà abbattuto del 70% per le associazioni no-profit, del 10% per le imprese e rimarrà invariato rispetto ai valori di mercato unicamente per lo spazio di via Garibaldi. Ad illustrare i dettagli del bando sarà l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti, in un incontro pubblico rivolto a tutti gli interessati che si terrà venerdì prossimo, 4 ottobre, presso la sede di Assolombarda di via Pantano 9, a partire dalle 16,30. Gli spazi vengono intesi come laboratori in cui l’attività svolta implichi l’apertura al quartiere e alla città, mettendo in campo quindi una capacità attrattiva rispetto agli abitanti della zona, coinvolgendo in particolare realtà che si occupino di attività lavorative rivolte ai giovani, e soprattutto ai Neet (i ragazzi tra i 19 e i 25 anni non impegnati né nello studio né nel lavoro), promuovendo il consumo responsabile e favorendo il rapporto tra cittadini e produttori. Chi risulterà vincitore, quindi, dovrà sviluppare attività capaci di rafforzare la coesione sociale e di rappresentare un presidio quotidiano diffuso sul territorio. Per contribuire alla sostenibilità dei progetti, anche le associazioni no-profit possono avviare iniziative complementari al progetto, come aree conviviali, punti di ristoro e bar, piccole attività commerciali e artigianali, purché coerenti con le finalità stabilite e non prevalenti in termini di spazio dedicato. Finora, negli ultimi 5 anni, tra progetti profit e non, sono stati assegnati oltre 80 spazi. Solo negli ultimi tre anni, prima di quest’ultimo avviso pubblico, ne erano già stati lanciati altri quattro (“Costellazioni di quartiere”, “Spazio alle periferie”, “Sguardi d’altrove nelle zone periferiche” e “Spazio quartiere”), attraverso i quali sono tornati a vivere 44 locali.