Lavoro, giornate di formazione navigator in Regione. Fontana: “No a sussidi”

Lavoro, giornate di formazione navigator in Regione. Fontana: “No a sussidi” (1)

Milano – E’ cominciato oggi, in Auditorium Testori, a Palazzo Lombardia, il primo dei due giorni di formazione sul mercato del lavoro lombardo dei Navigator, che assisteranno gli operatori dei Centri per l’impiego, per realizzare i percorsi di inserimento lavorativo nei confronti dei beneficiari del Reddito di Cittadinanza. All’iniziativa, curata dall’Assessorato Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia e con la docenza dei dirigenti regionali e delle Province, sono intervenuti il presidente Attilio Fontana e l’assessore regionale Melania Rizzoli. “Il Reddito di Cittadinanza – ha sottolineato il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana -, se e’ declinato come un sussidio, non va bene; se, al contrario, viene utilizzato come uno mezzo per trovare un posto di lavoro, allora ha una sua positivita’”. “Dipendera’ molto dal tipo di intervento che fanno i cosiddetti ‘navigatori’ – ha proseguito il presidente Fontana -; la formazione che stanno seguendo qui in Regione Lombardia serve proprio a fare in modo che si impegnino a farlo diventare un ulteriore mezzo, oltre alle politiche attive che gia’ proponiamo, che aiuti i cittadini senza lavoro a trovare occupazione. In questo senso il Reddito di Cittadinanza si rivelerebbe una misura positiva”. “Nella nostra Regione – ha proseguito Fontana – si sta riducendo la disoccupazione, continuiamo a lavorare perche’ cali ulteriormente”.

Lavoro, giornate di formazione navigator in Regione. Fontana: “No a sussidi” (2)

Milano – “La Lombardia – ha sottolineato l’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro Melania Rizzoli – e’ una grande regione, con oltre 10 milioni di abitanti, ha un importante tessuto economico, produttivo e imprenditoriale; i dati economici dell’economia lombarda configurano la nostra regione al pari di uno stato nazionale della grandezza del Belgio, il nostro sistema universitario lombardo attrae giovani da tutta Italia al punto che il 48 per cento degli aventi diritto alle borse di studio in Lombardia proviene da altre regioni”. “In questo contesto – ha spiegato – il nostro mercato del lavoro presenta tratti distintivi che segnano una straordinarieta’ che discende dal semplice fatto che la Lombardia ha sempre esercitato le sue prerogative costituzionali che affidano la disciplina del mercato del lavoro e delle politiche attive, alla competenza concorrente delle regioni”. “Il nostro sistema di politiche attive, che ha il suo perno nella Dote Unica Lavoro – ha proseguito l’assessore – ci ha consentito di modularlo efficacemente con misure nazionali come ‘Garanzia Giovani” e l”Assegno di Ricollocazione’. Con lo stesso spirito di efficace integrazione con le azioni varate dall’esecutivo nazionale, abbiamo lavorato sul versante regionale per adattare il nostro modello di politiche attive alla nuova politica nazionale del reddito di cittadinanza”. “Il nostro obiettivo – ha sottolineato – e’ lavorare in modo che il Reddito di Cittadinanza in Lombardia diventi principalmente una politica di inserimento nel mercato del lavoro, perche’ riteniamo che il vero rimedio alla poverta’ sia principalmente il lavoro per chi e’ abile a svolgerlo”. Sono 329 i Navigator attribuiti alla Lombardia sulla base del Piano di rafforzamento dei servizi pubblici per l’impiego approvato con Accordo in Conferenza Stato-Regioni approvato lo scorso 17 aprile. Di questi, 284 Navigator sono gia’ stati contrattualizzati da parte dell’Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro (Anpal) Servizi, dalla quale dipendono in qualita’ di datore di lavoro, anche se svolgeranno la loro attivita’ distaccati presso le strutture regionali, mentre si prevede che i rimanenti 46 saranno contrattualizzati entro la fine del mese di ottobre. Il 47 per cento (134) dei nuovi operatori di Anpal Servizi che presteranno servizio in Lombardia sono residenti in un’altra regione (per lo piu’ Sicilia, Calabria, Campania, Puglia, Lazio e Basilicata). Con riferimento all’esperienza professionale pregressa, il 62% ha avuto esperienze lavorative pertinenti nell’ambito del mercato del lavoro, mentre il 38% ha avuto un’esperienza minima o non ne ha.