Cisl, 75 morti sul lavoro in Lombardia, una vergogna

Milano – “Una vergogna italiana” questo il commento del segretario lombardo Fim Cisl Andrea Donegà in merito alle morti sul lavoro, dopo che questa mattina un operaio e’ morto all’Acciaieria Arvedi di Cremona. La stessa “dove solo 4 mesi fa – ha ricordato – perse la vita Marco Balzarini, un giovane di 28 anni”. Secondo il sindacato, nella sola Lombardia sono stati 75 i morti sul lavoro dall’inizio dell’anno, un dato non solo allarmante ma una “vergogna”. “Ci siamo stancati di aggiornare ogni settimana la conta dei morti suo lavoro. La Politica deve, subito, rimettere al primo posto della propria agenda il lavoro e la salute e sicurezza, condizioni necessarie per evitare che il degrado che si sta manifestando nella societa’ travolga anche la parte migliore del Paese che lavora, paga le tasse e contribuisce alla collettivita’”. “Mentre il Ministro dell’Interno continua la sua campagna elettorale tra spritz, spiagge e discoteche, nelle fabbriche si continua a morire nel silenzio assordante del Governo e della Politica tutta, e’ una vergogna italiana”. “Che sia in fabbrica, in tutti i luoghi di lavoro o in mare, la vita umana, per questo Governo, vale meno di un selfie a petto nudo al Papeete. Per noi la vita delle persone – ha concluso Donegà – e’ un bene indisponibile. Ogni essere umano, di qualunque colore e religione, che scappi dalla miseria e dalla guerra o che si guadagni con il sudore e con le proprie mani di che vivere, non ha prezzo e sara’ sempre al centro del nostro impegno per costruire una societa’ migliore”.