Commercio, agli Italiani piace lo shopping in città

Milano – L’Italia è il paese dei centri storici, anche quando si parla di commercio non food: infatti, nonostante la riduzione numerica (-2,3% in un anno), ancora oggi in Italia il 45,7% dei punti vendita non alimentari si concentra nelle aree urbane. Di questi negozi, oltre la metà è localizzata nei centri urbani di minore dimensione (meno di 50 mila abitanti), mentre il 18,9% nelle aree centrali delle grandi città (oltre 250 mila abitanti). A confermarlo è lo Shopping Index è elaborato da TradeLab per l’Osservatorio Non Food di GS1 Italy, il report che ogni anno riunisce le informazioni su 13 comparti non alimentari: abbigliamento e calzature, elettronica di consumo, mobili e arredamento, bricolage, articoli per lo sport, prodotti di profumeria, casalinghi, automedicazione, edutainment, prodotti di ottica, tessile casa, cancelleria, giocattoli. E’ soprattutto nel Sud e sulle Isole che le vie commerciali urbane sono le protagoniste del commercio (52,8% del numero totale di store non alimentari), mentre nel Nord-Ovest la concentrazione della rete è divisa fra i centri urbani (40,7%) e i centri commerciali (43,1%).  A partire dallo Shopping Index, l’edizione 2019 dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy ha elaborato la ‘top ten’ delle zone urbane italiane che nel 2018 sono state le più attrattive per il commercio non alimentare: 1) Milano centro 2) Roma centro 3) Bologna 4) Torino 5) Firenze 6) Napoli 7) Milano corso Buenos Aires 8) Bari 9) Palermo 10) Genova.