Bonifica Cerro Maggiore: convenzione Regione-comune

Milano – La Giunta regionale della Lombardia, ha approvato, su proposta dell’assessore all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo, lo schema di convenzione tra Regione Lombardia e il Comune di Cerro al Lambro (MI) per lo smaltimento dei rifiuti, la progettazione e la bonifica dei terreni contaminati in localita’ Cascina Gazzera del Comune di Cerro al Lambro. La manovra, che rientra nell’ambito del patto per la Lombardia, mira alla realizzazione delle attivita’ volte alla bonifica delle aree contaminate in localita’ ‘Cascina Gazzera’ del Comune di Cerro al Lambro. “Si tratta – ha spiegato l’assessore Cattaneo – di un intervento di bonifica molto esteso, che produrra’ un forte miglioramento dell’ambiente. Sono gia’ stati realizzati le azioni piu’ urgenti e le risorse stanziate serviranno a recuperare le porzioni di territori che ancora hanno bisogno di essere bonificate. Regione Lombardia vuole completare il lavoro iniziato e il mio impegno e’ quello di proseguire l’intervento sull’intero sito, al fine di tutelare l’ambiente e di aiutare concretamente il territorio di Cerro al Lambro a risolvere un problema annoso e complesso”. Nel 2015, il Sito di Interesse Nazionale (SIN), Cascina Gazzera e’ stato declassato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) a sito regionale e conseguentemente a sito di competenza comunale. I lavori relativi all’area 3 sono iniziati il 13 dicembre 2017, quelli dell’area 4 l’8 ottobre 2018. Il 25 novembre 2016 la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Regione Lombardia hanno stipulato il Patto per la Regione Lombardia, il quale, tra i finanziamenti indicati nell’allegato A, area tematica “Ambiente”, prevede euro 5.000.000,00 per gli interventi di bonifica dell’area ex SIN di Cerro al Lambro previsti nel Patto Lombardia a valere sulle risorse della programmazione 2014-2020. Gli interventi ambientali nelle aree denominate Area Nord e Area Sud, sono stati eseguiti nel corso degli anni a partire dal 2000 e prevedevano: l’asportazione mediante rimozione di rifiuti provenienti dagli sversamenti abusivi di residui/scarti di materiali da processi di trasformazione/raffinazione dell’industria petrolifera; movimentazione di terreni inquinati misti a melme acide, vagliatura e trattamento di terreni inquinati in site tramite biopila e off site tramite desorbitore; trasporto e smaltimento di terreni inquinati in impianti assimilati a discariche di tipo 2B e 2C;  trasporto e smaltimento di acque inquinate estratte dalla barriera idraulica.