Fp Cisl Lombardia, giustizia: grave carenza d’organico

Milano – Anche il personale lombardo del ministero della Giustizia venerdì 28 giugno 2019 allo sciopero proclamato dai sindacati nazionali Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa. I sindacati denunciano una situazione drammatica con gravissime carenze di personale anche tenendo conto del futuro vuoto di organico previsto per il 2021 e che interesserà circa il 50% del personale. Sia a livello nazionale che per la Lombardia il quadro che si registra è quello di una grande fetta di personale in servizio anziano, demotivato e pagato meno di tutti gli altri lavoratori pubblici. Una situazione che mette a serio rischio l’apertura degli uffici giudiziari in tutto il territorio nazionale. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa sono ancora senza risposte da parte del ministro Bonafede rispetto alle richiesta di realizzare un’intervento su due piani: quello assunzionale, rispetto al quale, nonostante l’annuncio di nuove risorse al momento non risulta adeguato alla esigenze delle strutture e quello relativo alla valorizzazione della professionalità e delle competenze di lavoratrici e lavoratori in servizio attraverso un piano efficace di riqualificazione del personale e formazione. In Lombardia diverse le iniziative messe in campo nei diversi territori provinciali con assemblee delle lavoratrici e lavoratori in preparazione alla giornata dello sciopero. Per il 28 giugno sono invece previste iniziative di volantinaggio territoriali. I sindacati hanno inoltre richiesto un incontro al Prefetto di Milano per illustrare la situazione di disagio che sta vivendo il settore della giustizia.“Anche le lavoratrici e i lavoratori del ministero della Giustizia della nostra regione – afferma Antonio Cassinari, segretario regionale Cisl Funzione Pubblica Lombardia – aderiranno allo sciopero del 28 giugno. La situazione è grave e sempre più insostenibile, bisogna rispettare i diritti di questi lavoratori che si trovano ad operare quotidianamente in grande difficoltà vista la forte carenza d’organico e l’aumento dei carichi di lavoro, non si può mettere a repentaglio la funzionalità stessa di uno dei servizi più importanti che lo stato deve garantire ai propri cittadini”.