Violenza genere, Lombardia: 300 agenti ai corsi di formazione 2018

Milano – A fronte dell’aumento delle donne che si sono rivolte nel 2018 ai centri antiviolenza, Regione Lombardia ha investito ulteriori risorse nei percorsi di formazione rivolti alle forze dell’ordine, che hanno interessato tutte le province lombarde, con 14 appuntamenti complessivi e 284 operatori coinvolti: 135 agenti di Polizia dello Stato, 146 appartenenti all’Arma dei Carabinieri e 3 agenti della Guardia di Finanza. “I questionari di customer satisfaction riferiti a progettazione, didattica, docenza e organizzazione, compilati e restituiti dai partecipanti, hanno evidenziato un elevato grado di soddisfazione” ha spiegato in conferenza stampa Silvia Piani, assessore alle Politiche per la famiglia, Genitorialità e Pari opportunità della Regione Lombardia. Nel 2019 sono previste tre nuove edizioni di due giornate del corso realizzato nel 2018 da Polis Lombardia, che si svolgeranno a Como 30 settembre e 7 ottobre, Monza 28 ottobre e 4 novembre e a Bergamo 11 e 18 novembre. “Abbiamo organizzato inoltre – ha aggiunto Silvia Piani – tre giornate di follow up, di controllo periodico e programmato, in 3 edizioni, per approfondire i principali elementi formativi forniti nei corsi 2018 con l’analisi di casi esemplificativi”. La prima edizione si terrà a Milano il 10 giugno (oggi), come pure la seconda edizione, che è in programma il 17 giugno. La terza edizione si svolgerà a Brescia. Al fine di rafforzare gli interventi di contrasto alla violenza di genere, migliorare la qualità dei servizi prestati, Regione Lombardia promuove dal 2013 una formazione continua per operatori e operatrici che entrano in contatto e supportano le vittime di violenza, “con un investimento complessivo di 735.200 euro”. “L’Assessorato alla Famiglia e alle Pari opportunità – aggiunge Silvia Piani – ha scelto di intensificare la preparazione del personale, formando, nell’ultimo triennio, oltre 2.000 operatori, tra cui 600 avvocati, medici di medicina generale, personale sanitario, assistenti sociali e psicologi, agenti della Polizia locale e, naturalmente, gli operatori dei centri antiviolenza e delle case rifugio. Tutto questo per avere un approccio più efficace nei confronti che chi subisce violenza e mettere in atto da subito le migliori strategie di intervento e di accompagnamento”.