Cattaneo (Regione), ambiente: Lombardia, dal 2005 al 2018 PM10 -34%

Brescia – Analisi dei dati e programmazione di politiche e misure ‘ad hoc’ per contrastare l’inquinamento: questi i capisaldi delle politiche ambientali messe in campo dalla Regione Lombardia e ricordate dall’assessore all’Ambiente e Clima Raffaele Cattaneo, intervenendo al convegno ‘Qualità dell’aria nel Bacino Padano e nel territorio Bresciano: stato dell’arte e prospettive’. “Tra negazionismo e approccio ideologico – ha spiegato – ribadiamo la validità del metodo lombardo: un approccio pragmatico che parte dall’analisi dei dati e in modo realista programma le misure che possono le contribuisce al miglioramento dei problemi legati alla qualità dell’aria”. Il trend degli inquinanti nell’aria in Lombardia negli ultimi quindici anni è in forte diminuzione. Le azioni messe in campo dalla Regione hanno fatto registrare una drastica diminuzione degli inquinanti tradizionali, quali il monossido di carbonio, il biossido di zolfo e il benzene, per i quali oggi non si superano i limiti e gli obiettivi di legge. “Oggi – ha proseguito – stiamo combattendo per l’abbattimento delle polveri sottili – il PM10, il PM2,5 – e degli ossidi di azoto, che si stanno riducendo significativamente”. La concentrazione di PM10 in Lombardia dal 2005 al 2018 anni si è ridotta del 34% permettendo alla Regione Lombardia di rientrare sotto i limiti europei. Per la provincia di Brescia la riduzione è stata del 35%. Si è ridotto del 59% in Lombardia il numero massimo di giorni di superamento dei limiti del PM10. Nella provincia di Brescia nel 2005 si sono registrati 133 giorni di sforamento e nel 2018 soltanto 47. Su questo ultimo dato la Regione non è ancora rientrata nei limiti europei, ma si sta avvicinando rapidamente. Discorso analogo vale per gli ossidi di azoto, la cui concentrazione media si è ridotta del 37%. Su tutto territorio della Lombardia il miglioramento è diffuso.  “È in corso uno sforzo che sta producendo risultati. Laddove abbiamo politiche – ha proseguito l’assessore Cattaneo – ad esempio per migliorare impianti di riscaldamento e le emissioni dei veicoli, i risultati si vedono, il che ci fa ritenere che nel futuro dobbiamo proseguire su questa strada. Quanto svolto fino ad ora in Lombardia, con realismo e senza ideologie, ha portato a risultati molto positivi e Regione Lombardia proseguirà questo lavoro nel futuro”. Le regioni del Bacino Padano hanno istituito un coordinamento per la qualità dell’aria già a partire dal 2005 al fine di integrare e coordinare la lotta all’inquinamento atmosferico. L’accordo più recente è stato sottoscritto nel 2017 a testimonianza di una tradizione di collaborazione e i dati dimostrano come la qualità dell’aria negli anni sia migliorata. “Nel Bacino Padano ci sono condizioni strutturali, orografiche meteoclimatiche – ha aggiunto l’assessore – che non si possono risolvere con provvedimenti politici. Tali condizioni rendono per noi molto più difficoltoso raggiungere gli obiettivi che sono previsti dall’Unione europea di quanto avvenga in altri territori. Se avessimo le condizioni meteo climatiche della Germania avremmo emissioni ridotte dal 50 al 70%. L’Unione europea deve convincersi che in Lombardia e nel Bacino Padano serve più tempo per raggiungere gli obiettivi. I nostri piani prevedono che entro il 2025 saremo rientrati sotto tutti i limiti imposti dall’Unione Europea”. In Regione Lombardia nonostante le specificità geografiche che ostacolano la dispersione degli inquinanti, la riduzione delle emissioni è più veloce della media europea. Dal 2008 al 2014, infatti, la riduzione del biossido di azoto si attesta a -4,2 % in Lombardia rispetto al -3,3% dell’Unione Europea e quella del PM10 è stata pari a -3,6% rispetto al -2,3 dell’Unione Europea.