RE ITALY, successo degli Stati Generali del Real Estate

Milano – Si è chiusa con numeri da capogiro la nona edizione di RE ITALY Convention Days 2019, la due giorni organizzata da Monitorimmobiliare e Monitorisparmio in Borsa Italiana a Milano. Oltre duemila partecipanti, 20 convegni, la partecipazione di tutte le principali società del settore immobiliare oltre ai rappresentanti di più di 500 aziende. La Convention è stato un momento di confronto importante tra i principali rappresentanti del settore, dalle associazioni di categoria agli operatori, e le istituzioni. Sul palco di Borsa italiana nella due giorni presenti oltre 100 relatori: il ministro per la pubblica amministrazione Giulia Bongiorno, gli ex ministri dell’Economia Pier Carlo Padoan e Giulio Tremonti, l’amministratore delegato di Invimit Giovanna Della Posta, il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa, il presidente di Assoimmobiliare Silvia Rovere (Ad Morgan Stanley sgr), le rappresentanze dei 40mila agenti immobiliari italiani (Fimaa, Fiaip e Anama). E, ancora, il direttore dell’Agenzia del Demanio Riccardo Carpino che ha presentato il Piano vendite di immobili dello Stato, il Generale Giancarlo Gambardella direttore della taskForce valorizzazione immobiliare della Difesa che ha presentato il nuovo progetto sugli idroscali. Nel corso dell’evento è stato presentato il 12esimo rapporto sulla finanza immobiliare 2019 di Nomisma dal quale è emerso che “nei prossimi 12 mesi 2,5 milioni di famiglie intendono comprare casa e di questi il 47,6% prevede di ricorrere di sicuro al canale bancario (1,1 milioni di famiglie), confermando quanto tale componente sia strategica a sostegno della domanda abitativa”. Dall’indagine condotta dall’istituto bolognese emerge come negli ultimi 12 mesi siano state circa 157mila le famiglie che hanno fatto una richiesta di mutuo ipotecario senza ottenerlo a causa di una condizione economica non soddisfacente. Un dato più contenuto rispetto a quello del 2018 (0,6% vs 1,4%) a conferma – per Nomisma – del “lento ma progressivo processo di allentamento delle restrizioni messo in atto dal sistema bancario verificatasi lo scorso anno e, in parte, attenuatasi nei primi mesi del 2019”. Vi è quindi stato un aumento – negli ultimi 12 mesi – della quota di famiglie che ha stipulato un mutuo, così come la crescita delle “surroghe e sostituzioni” effettuate presso un altro Istituto di credito (dal 3,1% al 5,9%). In calo la quota di famiglie che ha rinegoziato il proprio mutuo con la propria banca (dall’11,8% al 10,6%). Con riferimento alla vulnerabilità finanziaria delle famiglie rispetto al mutuo per l’abitazione, l’indagine Nomisma rileva un aumento della quota di famiglie che ha registrato un ritardo nei pagamenti (11,6%, 434 mila famiglie) che manifesta perlopiù un carattere temporaneo. Contestualmente, infatti, è aumentata la percentuale delle famiglie che hanno recuperato i pagamenti insoluti.