Servizi +1,9% e commercio al dettaglio -1% nel 1° trimestre 2019 in Lombardia

Milano – Nei primi tre mesi del 2019 i due comparti del terziario lombardo registrano variazioni di fatturato di segno opposto: i servizi proseguono il trend positivo ed evidenziano un incremento del +1,9% su base annua, mentre il commercio al dettaglio, dopo la crescita del trimestre scorso, torna a mostrare una flessione (-1%). “Una lettura attenta suggerisce cautela nell’interpretare i dati – dichiara Gian Domenico Auricchio, Presidente di Unioncamere Lombardia – il risultato negativo del commercio è infatti determinato, almeno in parte, dalla diversa cadenza della Pasqua nel 2019 rispetto al 2018, mentre le aspettative degli imprenditori del settore sono in miglioramento; la crescita dei servizi prosegue ma a velocità più lenta, scendendo sotto il 2% per la prima volta in due anni”. Nei servizi i due settori più rilevanti dal punto di vista del numero di addetti, i servizi alle imprese e il commercio all’ingrosso, registrano un’ulteriore variazione positiva (rispettivamente +2,1% e +2%): entrambi hanno superato i livelli di fatturato del 2010, mentre tale traguardo è ancora lontano per i servizi alle persone, che archiviano un risultato significativo (+2,7%), e per le attività di alloggio e ristorazione, il cui lieve incremento (+0,5%) rappresenta una battuta d’arresto del processo di crescita in corso negli ultimi due anni. L’andamento dell’indice destagionalizzato del fatturato mostra una tendenza all’appiattimento, ma il rischio di una svolta negativa non si è finora materializzato, nonostante il peggioramento delle aspettative degli imprenditori. La diminuzione di fatturato nel commercio al dettaglio è estesa a tutti i comparti, assumendo intensità maggiore per gli esercizi specializzati alimentari (-1,6%) e per quelli non specializzati (-1,4%); più ridotta la flessione per il comparto specializzato non alimentare
(-0,7%), che interrompe però il percorso di miglioramento che aveva caratterizzato il 2018. Nonostante il risultato negativo gli operatori sembrano scommettere su una ripresa dei consumi per il prossimo trimestre, contando da un lato sul sostegno garantito dalle vendite legate alla festività della Pasqua, che a differenza del 2018 si concentrano nel secondo trimestre, e forse anche sui primi effetti delle politiche di sostegno al reddito implementate dal Governo. Il focus di approfondimento dedicato al credito e alla finanza aziendale evidenzia il rafforzamento della struttura patrimoniale delle imprese avvenuto negli ultimi anni e di conseguenza il maggior ricorso all’autofinanziamento, che rappresenta il canale di approvvigionamento di capitali più utilizzato: ne ha fatto ricorso il 57,2% delle imprese del commercio al dettaglio e il 51,8% di quelle dei servizi. Resta comunque centrale il ruolo del credito bancario (percentuali di utilizzo pari rispettivamente a 46% e 47,5%), soprattutto per le imprese con 10-49 addetti, mentre forme alternative di finanziamento (factoring, venture capital, ecc.) sono appannaggio di una nicchia di imprese, prevalentemente di dimensioni medio-grandi. I giudizi degli imprenditori sulle condizioni di accesso al credito confermano una situazione abbastanza distesa, con percentuali di indicazioni positive che vanno dal 63% all’85%. Le valutazioni più critiche riguardano il tasso applicato e il costo complessivo del finanziamento, soprattutto da parte delle micro e piccole imprese, che devono fronteggiare condizioni di finanziamento più onerose.