Accordo Governo-Lombardia: 101 mln per recupero alloggi degradati

Piazzale Maciachini
Piazzale Maciachini

Milano – Rendere disponibili oltre 101 milioni di euro per recuperare e riqualificare il patrimonio abitativo pubblico e sociale. E’ questo l’obiettivo dell’Accordo di programma per la realizzazione di interventi di rigenerazione urbana sottoscritto, a Palazzo Lombardia, dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti con il presidente della Regione e
l’assessore alle Politiche sociali, abitative e Disabilità. “L’aspetto più significativo dell’accordo – ha detto il presidente della Regione – è la collaborazione tra Istituzioni.
Un metodo di lavoro che per noi è la norma e che vogliamo portare come esempio anche alle altre regioni. Anche questo, per noi rappresenta il valore dell’Autonomia che da tempo
rivendichiamo. Bisogna interagire fra Istituzioni in maniera virtuosa, noi lo facciamo basandoci sui principi della capacità, dell’efficienza e dell’efficacia”. “I fondi che abbiamo a disposizione – ha concluso il governatore – ci consentiranno di recuperare una serie cospicua di immobili che erano inutilizzati. La rigenerazione urbana deve essere
anche una nuova forma di edilizia pubblica, basata sul mix sociale, qualcosa che già a livello internazionale esiste e che la Lombardia vuole proporre come modello da seguire”. Il provvedimento si basa su 3 linee: – 48,2 milioni di euro: per il recupero e la rigenerazione
integrata dei quartieri di servizi abitativi pubblici nel Comune di Milano; – 30 milioni di euro: per la riqualificazione e il recupero di appartamenti destinati a servizi abitativi pubblici e non utilizzati per carenze manutentive (i cosiddetti alloggi sfitti) nei Comuni lombardi, ad esclusione del Comune di Milano; – 23,1 milioni di euro: per la realizzazione di nuova edilizia residenziale sociale, il recupero e la destinazione a servizi abitativi sociali del patrimonio immobiliare pubblico e privato non utilizzato (sfitto invenduto) o sottoutilizzato.
“L’accordo – ha detto l’assessore regionale alle Politiche sociali, abitative e Disabilità – è frutto di due anni di lavoro, di cui diamo atto volentieri alla sensibilità del Ministero, e documenta la sistematicità con cui operiamo per migliorare la qualità dell’abitare in Lombardia. Non è facile ‘portare a casa’ una cifra così importante, che si somma agli
oltre 20 milioni della scorsa settimana destinati agli alloggi sfitti. Gli strumenti attivati agiranno su scale diverse e hanno lo scopo di affrontare il degrado edilizio e sociale per
incrementare gli alloggi assegnabili”. “Entro il 2020 – ha anticipato l’assessore – ristruttureremo oltre 4000 appartamenti in Lombardia. Da qui, entro la fine del nostro mandato, ci impegniamo anche a ripensare interamente uno o due quartieri di Milano. Gli oltre 48 milioni di oggi si sommano infatti agli oltre 60 per Lorenteggio e ai 30 per San Siro”. “Esploreremo inoltre – ha aggiunto – forme di collaborazione innovative con soggetti privati proprietari del patrimonio abitativo non utilizzato, da ristrutturare, a cui cambiare
destinazione d’uso, da destinare a una fascia di persone economicamente intermedie. I dati ci dicono che Milano è l’unico capoluogo lombardo che crescerà in futuro per numero di abitanti e potrebbe porsi il tema – auspicabile – del villaggio olimpico”. “A questa somma – ha concluso – si aggiungono 6 milioni di fondi comunitari per interventi nel Sociale, poiché la sola ristrutturazione delle case non è sufficiente”. Le risorse sono destinate a Comuni, Aler, soggetti privati ed Enti pubblici che hanno in proprietà o in piena disponibilità alloggi o unità immobiliari non utilizzate o sottoutilizzate. La presentazione delle proposte di finanziamento avverrà con provvedimenti attuativi (bando con manifestazione di interesse) entro sei mesi dopo la pubblicazione del decreto del Presidente Fontana che renderà esecutivo l’accordo di programma odierno, atteso entro quindici giorni. Gli interventi edilizi per i lavori di minore entità dovranno essere ultimati entro i successivi 28 mesi al
massimo ed entro 60 mesi per gli interventi più complessi. Le modalità di erogazione del finanziamento saranno indicate nei provvedimenti attuativi. “Oggi – ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti – stiamo parlando di modello positivo di accordo interistituzionale, che ha messo al centro le famiglie bisognose che sperano di avere dallo Stato e dalle Istituzioni un aiuto per un futuro di maggiore serenità. Un modello pilota, che ci auguriamo possa essere mutuato anche da altre Regioni, diventando un esempio per tutti”. Le risorse finanzieranno tre linee di intervento. La scala delle iniziative spazia dai progetti che interessano interi quartieri al recupero dei singoli alloggi. Riguarda sia il patrimonio pubblico che il patrimonio immobiliare privato, reso temporaneamente disponibile per rispondere alla domanda abitativa.