Confcommercio, Tari imprese: Rozzano e Sesto San Giovanni i comuni peggiori

Milano – Tassa rifiuti per le imprese:  Melegnano – dove l’Amministrazione Comunale, con una società di riscossione, sta mettendo in gravi difficoltà le attività commerciali per esorbitanti richieste (fino a più di 180mila euro) sugli ultimi anni modificando la tassazione ed estendendo le superfici tassabili – è “maglia nera”, fra i medi Comuni, nei dati sulla Tari 2018 che emergono dalla seconda edizione dell’indagine di Ufficio Studi e Direzione Servizi Tributari di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza realizzata prendendo in esame 218 Comuni classificati in grandi, medi e piccoli (da oltre 30mila abitanti a meno di 5mila abitanti) del territorio di Milano area metropolitana e delle province di Monza Brianza e Lodi. L’analisi individua un benchmark su alcuni parametri di riferimento: la media delle tariffe Tari raggruppate in cinque categorie omogenee per settore e tassazione; la quantità e il costo medio pro capite della gestione dei rifiuti urbani; la quota media di raccolta differenziata; la quota media di costo totale attribuita alle utenze non domestiche e il peso degli “extra addetti” (i non residenti, pendolari presenti nel Comune per motivi di lavoro, che comunque producono rifiuti). E’ esclusa dallo studio Milano città, non confrontabile con gli altri Comuni per popolazione ed elevatissima presenza di lavoratori pendolari. In generale, in questa seconda edizione dello studio sulla tassa rifiuti per le imprese di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, emerge come molti Comuni “virtuosi” si trovino in particolare nella provincia di Monza Brianza mentre i casi più eclatanti di performance negative si concentrano nel Sud-Est Milanese. “Le differenze sulla Tari – rileva Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza – risultano ancora sensibili su territori che hanno caratteristiche simili. Ai Comuni meno ‘virtuosi’ chiediamo, perciò, una particolare attenzione: l’andamento della tassa rifiuti incide significativamente sui costi soprattutto delle piccole imprese”. Lo score di riferimento – l’indice di performance delle cinque categorie di tariffe prese in esame – è per Melegnano superiore del 134%, ma la Tari di Melegnano risulta ancora più alta se si prendono in esame soltanto i parametri di tariffa relativi alle attività di terziario ad alta tassazione (bar, ristoranti, ortofrutta, mercati alimentari ecc.): + 185%. Dopo Melegnano, fra i Comuni medi con le performance peggiori: Busto Garolfo (+ 117%), Paullo (+113%), Mulazzano (+93%), Tavazzano con Villavesco (+84%), Bresso (+78%), Cusano Milanino (+64%), Baranzate di Bollate (+60%). Fra i medi Comuni “virtuosi”, con tariffe inferiori rispetto allo score, emergono Lesmo (-53%); Cornate d’Adda (-34%); Bareggio (-33%), Verano Brianza (-31%). Nei medi Comuni con “extra addetti” situazioni critiche a Pantigliate (+125%), Trezzano sul Naviglio e Lacchiarella (+73%) e Basiglio (+72%). “Virtuosi” Trezzano Rosa (-39%), Vimercate (-32%), Rescaldina (-30%), Assago (-28%) e Trezzo sull’Adda (-23%). Nei Comuni con oltre 30mila abitanti si conferma la criticità di Rozzano (+88% rispetto allo score) seguito da Sesto San Giovanni (+86%) e Cologno Monzese (+53%). Bene, invece, Segrate (-41%); Cernusco sul Naviglio (-35%) e Bollate (-31%). Tariffe della Tari superiori al benchmark in particolare nella provincia di Lodi: 11 Comuni. Nel Lodigiano anche i 5 Comuni più “virtuosi”. Valori più alti rispetto allo score per Dresano (+106%), Zelo Surrigone e Buscate (+92%). Comune con le tariffe inferiori è Meleti (-53%).