Bus incendiato: Abimelech (Fit Cisl), mancano mille autisti, rischio disperati alla guida

 

Milano – “Anch’io mi sono calato nei panni di un padre e non so cosa avrei fatto a Ousseynou Sy, l’autista senegalese che ha dato alle fiamme il bus della Autoguidovie a San Donato, con a bordo tanti bambini, se mi fosse capitato a tiro“, dice Giovanni Abimelech, segretario regionale della Fit Cisl. Sy lavorava per una piccola azienda assorbita poi da Autoguidovie, evidentemente sono mancati i controlli. “Ma, al di là del gravissimo episodio che poteva costare caro a quei 51 ragazzi, bisogna guardare in faccia la realtà – spiega Abimelech – perché oggi il lavoro di autista dei mezzi pubblici, soprattutto nelle piccole aziende, non è pagato in modo adeguato. Oggi infatti mancano un migliaio di autisti, tra camionisti e conducenti di bus nelle aziende lombarde, ma gli italiani non vogliono più fare questo lavoro, troppo gravoso ottenere la patente e il servizio è pagato poco (circa 1500 euro al mese), rispetto ai rischi che si corrono. Il pericolo che arrivi personale poco qualificato, con in mezzo anche qualche disperato, è concreto”, chiarisce il sindacalista. Ma sulla vicenda Autoguidovie, come mai l’azienda non era informata dei precedenti di Sy? “Occorre approfondire il percorso che ha portato questo autista alla guida di quel mezzo della società di Crema. Un fatto è certo: le aziende non vengono informate dalle autorità competenti dei reati o dei comportamenti anomali dei conducenti, al di fuori del servizio che svolgono”, conclude Abimelech. E in affetti c’è un buco nero che non permette di conoscere alcuni fatti, “senza criminalizzare però chi non commette un reato grave”, chiarisce il sindacalista.