Landini (Cgil): ad Amazon dico, meno sfruttamento e più assunzioni

Milano – Oggi sciopero di Cgil , Cisl e Uil di categoria, coi driver di Amazon, i dipendenti dei subappalti, costretti a ritmi di lavoro pesanti, per convincere la casa madre a negoziare una migliore organizzazione del lavoro. In piazza XXV Aprile è intervenuto il segretario della Cgil Maurizio Landini. “Si parla di persone che in 8 ore devono consegnare 160 pacchi, livelli assurdi di sfruttamento, – ha detto Landini – ridistribuire questo lavoro vuol dire, non solo tutelare le condizioni dei lavoratori, ma aprire spazi per fare nuove assunzioni. Amazon dovrebbe assumersi la responsabilità di fare in modo che quando appalta un lavoro le condizioni in cui le persone lavorano riguardino anche loro, ma se Amazon non ha nulla da nascondere apra la trattativa. I lavoratori chiedono di fare un accordo sindacale che migliori le loro condizioni”. Poi sull’organizzazione del lavoro affidata ad un algoritmo, il segretario della Cgil ha detto: “La tecnologia non è una tecnica neutra, è progettata dalle persone, per cui l’uso delle piattaforme dipende dalla progettazione e se sono state prese in considerazione le tutele dei lavoratori. Sindacalmente è importante poter trattare l’algoritmo, come si utilizza la tecnologia”. “Qui è peggio anche del lavoro a cottimo, perché nel cottimo contratti quanti pezzi devi fare, qui te ne fan fare sempre di più. Noi non siamo contro Amazon, diciamo che non può apparire come l’immagine del nuovo modo di vivere mentre dietro c’è uno sfruttamento dei lavoratori che può essere evitato. Noi vogliamo far funzionare meglio Amazon, ma servono più persone e migliori condizioni di lavoro. Stiamo difendendo la dignità delle persone e vorrei rivolgermi anche a chi usa Amazon: chiedo anche ai cittadini che utilizzano queste tecnologie che dovrebbero pensare a cosa c’è dietro. Quando ordino un prodotto che mi arriva a casa occorre pensare anche alla persona che me l’ha portato, in che condizioni lavora, è stato sfruttato? Penso che la tecnologia potrebbe aiutare il lavoro, anche la sicurezza, per far star meglio le persone”. Concludendo Landini chiarisce: “Il boicottaggio non c’è nella mia cultura, le forme di lotta verranno decise coi lavoratori. Nella mia vita non ho mai boicottato nulla. Prima di pensare male penso positivo, dopo la manifestazione di oggi se c’è saggezza in chi guida Amazon e in chi dirige le aziende in appalto, si siedano al tavolo della trattativa e con noi trovino una soluzione. Stiamo chiedendo di lavorare meglio, di essere sfruttati di meno e al limite di allargare il raggio di vendite di Amazon perché chiediamo nuove assunzioni”.