Stantec, l’ingegneria che aiuta le donne

Milano – In Stantec, tra le prime 10 società di consulenza e progettazione ingegneristica ed architettonica al mondo, essere donna, professionista e madre, a testa alta e senza sensi di colpa in nessuno dei tre ruoli, è possibile. La sede di Milano ha recentemente assunto a tempo indeterminato una dipendente al nono mese di gravidanza, stabilizzando un contratto precedentemente a tempo determinato. E non è la prima volta: già alcuni anni fa, un’altra dipendente, al sesto mese di gravidanza, è stata assunta a tempo indeterminato senza battere ciglio. In entrambi i casi, una buona dose di flessibilità di orari, smart-working e part-time, permettono alle dipendenti una serena gestione del lavoro e dei figli piccoli. Niente di più semplice? Non proprio, visto che secondo i dati forniti dall’ Ispettorato nazionale del lavoro (2016 ultimo aggiornamento), l’Italia risulta non essere un Paese per mamme. Il 27% delle donne, infatti, lascia il lavoro dopo la nascita del primo figlio. Se prima della gravidanza lavorano 59 donne su 100, dopo il parto ne continuano a lavorare solo 43 con un tasso di abbandono pari al 27,1%. Le dimissioni volontarie per genitori con figli fino a 3 anni d’età ammontano a 37.738. Secondo i dati forniti dall’Ispettorato nazionale del lavoro le donne che si sono licenziate sono state 29.879; la Lombardia è in testa con un numero altissimo di dimissioni convalidate, ben 8.850. Il numero più alto di dimissioni è stato registrato al Nord, 23.117, mentre al Centro sono state 8.562 e al Sud 6.059. In questo panorama, Stantec ha sempre voluto differenziarsi, anche in Italia. Oltre alle assunzioni in gravidanza, la sede italiana della multinazionale canadese negli anni ha implementato delle politiche molto decise volte a limitare la disparità di genere, aprendo uguali possibilità di carriera a uomini e donne, potenziando le iniziative di conciliazione vita-lavoro (telelavoro, smart-working, orari flessibili, part time) e rivedendo i piani retributivi per eliminare eventuali disparità di trattamento. In Italia, Stantec può vantare già da anni una presenza quasi pari di uomini (54%) e donne (46%) – di queste un 16% con figli di età inferiore ai 3 anni e un 24% con figli di età superiore ai 3 anni – in tutte le funzioni aziendali, anche a livello di alta direzione – l’Amministratore Delegato è una donna – in un settore come quello dell’ingegneria, spesso considerato prevalentemente “maschile”. “La nostra missione – dichiara Emanuela Sturniolo, amministratore delegato – è quella di creare un ambiente di lavoro in cui i nostri dipendenti possano esprimersi ed essere quindi apprezzati e valutati sulla base delle loro capacità, dei loro talenti e delle loro potenzialità e non certo sul numero di ore che questi spendono in ufficio. Le pari opportunità, la possibilità di conciliare vita lavorativa e vita privata sono fondamentali per costruire un ambiente sano, positivo e creativo”.