Confartigianato: il governo punti sullo sviluppo

Milano – Oggi a Milano, alla manifestazione ‘Quelli del sì’ organizzata da Confartigianato, 2.000 piccoli imprenditori arrivati da tutta Italia, hanno chiesto al Governo politiche che rimettano in moto lo sviluppo del Paese partendo dallo sviluppo delle imprese. “Oggi – ha spiegato il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti – diamo voce a 4,4 milioni di piccole imprese con 10,8 milioni di addetti. Rappresentiamo il 65% del totale degli occupati delle imprese italiane. Siamo ‘Quelli del sì’ perché vogliamo continuare a creare sviluppo e lavoro, a portare il made in Italy nel mondo. I nostri ‘sì’ sono altrettanti incitamenti al Governo a realizzare le condizioni per la crescita del Paese, a cominciare dalle infrastrutture fisiche e immateriali”. Nel corso della manifestazione, si sono succedute le testimonianze dei Presidenti di Confartigianato Piemonte Giorgio Felici, di Confartigianato Lombardia Eugenio Massetti, di Confartigianato Veneto Agostino Bonomo, di Confartigianato Emilia Romagna Marco Granelli, di Confartigianato Puglia Francesco Sgherza, di Confartigianato Sicilia Giuseppe Pezzati che hanno fatto il punto su otto opere-simbolo: Nuovo collegamento ferroviario Transalpino Torino-Lione, Galleria di base del Brennero, Pedemontana Lombarda, Pedemontana Veneta, Terzo valico dei Giovi, Sistema stradario in Sicilia e linea Alta Velocità – Alta Capacità Napoli-Bari e il Passante autostradale nord Bologna. L’Italia ha una dotazione infrastrutturale inferiore del 19,5% rispetto alla media Ue e nelle 8 regioni più manifatturiere (Piemonte, Lombardi, Veneto, Emilia Romagna, Friuli, Toscana e Marche) il gap sale al 20,6& rispetto alle regioni competitor della Germania. Tra il 2009 e il 2017 gli investimenti pubblici sono crollati del 37,7% provocando la perdita di 122.000 posti di lavoro nel settore delle costruzioni. Sono i numeri del ritardo italiano nella realizzazione delle infrastrutture presentati oggi da Confartigianato.