Tav: Colla e Genovesi (Cgil) schierati a favore

Tav: Colla e Genovesi (Cgil) schierati a favore

Roma – “La decisione del consiglio comunale di Torino e del governo di bloccare i lavori della tav Torino-Lione è assolutamente sbagliata”. Lo afferma in una dichiarazione il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Colla. Si tratta di una decisione “che renderà più debole e meno competitivo il sistema produttivo delle regioni interessate e annullerà un’opera infrastrutturale strategica per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese” afferma ancora il dirigente Cgil che non risparmia la sua critica all’operato del Governo. “Con questo modo superficiale d’agire -sono le parole di Colla- ripropone sconsideratamente la stagione delle opere incompiute e dello spreco delle risorse pubbliche. Cosi facendo, si assume la responsabiltà di ricacciare nella disoccupazione migliaia di lavoratori del settore delle costruzioni e dell’indotto e di far ripiombare in uno stato di crisi l’intero comparto produttivo, che dopo dieci anni era tornato a crescere”. Il segretario confederale della Cgil assicura poi che “cosi come sostenuto nelle proposte della piattaforma unitaria del 22 di ottobre per il completamento delle opere infrastrutturali già iniziate, la Cgil, insieme alle altre confederazioni sindacali Cisl e Uil, si attiverà in tutte le sedi politiche e istituzionali utili. Le confederazioni promuoveranno le opportune iniziative di lotta -afferma ancora Colla- per contrastare questa vera e propria deriva volta all’annullamento e all’impoverimento del Paese, affinché i cantieri vengano aperti e le opere vengano realizzate”. “Fermare le 25 grandi opere individuate dal programma di investimenti pluriennale denominato Connettere l’Italia produrrebbe un danno grave al Paese”. E’ quanto dichiara Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil all’indomani dell’approvazione dell’ordine del giorno anti-Tav da parte del Consiglio Comunale di Torino. Per Genovesi con il blocco delle grandi opere infrastrutturali “si allargheranno ulteriormente i divari tra noi e il mondo e, soprattutto, si ridurrà inevitabilmente la capacità competitiva del nostro tessuto produttivo. A pagare il conto sarebbero solo cittadini e lavoratori, a partire da quelli di Torino e del Piemonte”.