Sondrio – Far dialogare sul tema del futuro dell’idroelettrico le istituzioni, il territorio e le aziende che gestiscono le concessioni, per stimolare un confronto tra vari livelli. Questo l’obiettivo del convegno che si è tenuto oggi a Sondrio sulle concessioni di grande derivazione d’acqua per uso idroelettrico al quale è intervenuto l’assessore agli Enti locali, Montagna e Piccoli Comuni della Regione Lombardia Massimo Sertori. “Ringrazio Cgil e Cisl – ha sottolineato Sertori – organizzatori di una iniziativa che si svolge in una provincia come quella di Sondrio, che produce il 12-13% dell’energia idroelettrica di tutta Italia”. “Stiamo vivendo – ha continuato – un momento politico favorevole e ci sono tutte le condizioni per affrontare finalmente, e in termini concreti, un tema complesso e delicato come quello delle concessioni idroelettriche”. L’assessore ha poi riassunto il quadro
normativo di riferimento dalle Direttive europee sul mercato dell’energia, al Decreto Bersani, dal Decreto Monti, alla Legge di Regione Lombardia del 2010 e ai ricorsi presentati dal Governo alla Corte costituzionale per impedirne l’attuazione, per evidenziare come la situazione sia ormai insostenibile sia per la parte pubblica che per gli operatori del settore. Lo Stato è ad oggi, a quasi vent’anni dal Decreto Bersani, sostanzialmente inadempiente “perché la mancata emanazione delle linee guida – ha spiegato Sertori – non ha consentito l’espletamento delle gare. Di fatto la situazione odierna ha garantito agli ex concessionari di continuare ad esercire gli impianti e a produrre rendita, non ha prodotto alcun vantaggio per i territori interessati, che anzi ne subiscono le esternalità negative e ove si arrivasse alle ‘gare’ vedrebbero i proventi, già rimpiccioliti dal Decreto Monti, distribuiti su tutto il territorio nazionale”.