Confindustria taglia stime Pil, +1,1% nel 2018 e +0,9% nel 2019

Confindustria taglia stime Pil, +1,1% nel 2018 e +0,9% nel 2019

Roma – Il Centro Studi di Confindustria taglia le previsioni del Pil a +1,1% nel 2018 e a +0,9% nel 2019. Si tratta di una stima al ribasso, rispetto ai calcoli di giugno, per 0,2 punti in entrambi gli anni di previsione. Continua dunque a rallentare la crescita dell’economia italiana. “Si assottiglia la crescita dell’Italia”, è il commento del Csc. La revisione deriva dall’andamento inferiore alle attese nel secondo trimestre 2018 e da un profilo rivisto al ribasso per la seconda parte dell’anno. “Si sono, infatti, indebolite le condizioni per la crescita, interne ed esterne, rispetto allo scenario delineato a giugno”, ha chiarito il Csc. In particolare, è aumentato il rendimento sovrano in Italia e si è ridotta la crescita degli scambi mondiali. Ci sono, poi, altri rischi al ribasso che possono incidere più direttamente sulla dinamica del Pil italiano, soprattutto nel 2019. I principali sono: l’eventuale impatto restrittivo sui bilanci di imprese e famiglie a seguito dell’ormai prossima fine della politica monetaria iper-espansiva della Bce; l’epilogo degli incentivi sugli acquisti di beni strumentali; un’eventuale diminuzione della fiducia dei mercati sulla sostenibilità dei conti pubblici italiani, legata all’incertezza sulle scelte di politica economica del nuovo governo, che verranno definite nella Legge di bilancio in ottobre. In particolare – è la tesi del Csc – “potrebbe accentuarsi l’aumento del rendimento del Btp decennale, già cresciuto al 3,15 per cento (da 2,89) il giorno dopo il Consiglio dei ministri del 27 settembre. Questo peggiorerebbe le condizioni del credito per famiglie e imprese e il costo per la finanza pubblica”.