Bonini (Cgil): tariffe Atm inadeguate, no a sicurezza a senso unico contro immigrati

Milano – La Cgil riparte dalle periferie assieme allo Spi (pensionati). Oggi ha presentato il camper che offre l’assistenza del sindacato partendo dal popolare quartiere di San Siro. “L’obiettivo è di stare vicino alle persone – spiega Massimo Bonini, segretario della Camera del Lavoro di Milano – contrastare la solitudine degli anziani, dei lavoratori, giovani o meno giovani. Siamo favorevoli allo sviluppo di Milano, perché è necessario, abbiamo paura che crescano però anche le diseguaglianze. Nelle periferie se ne incontrano tante, ecco perché partiamo proprio dai quartieri più lontani, portando un aiuto concreto perchè vogliamo occuparci dei problemi reali delle persone”. A Milano è ancora caldo il problema dell’aumento delle tariffe Atm, che porterà il biglietto ordinario da 1,50 euro a 2. “Facciamo fatica a capire la logica delle scelte, – chiarisce il segretario della Cgil – abbiamo fatto un incontro a palazzo Marino per scoprire il giorno dopo dai giornali come la pensa il Comune. Non si può avere un confronto così superficiale col Comune però. Le parti sociali sono necessarie per costruire il consenso sui provvedimenti. E’ necessario avere un quadro generale dei provvedimenti per esprimere poi un parere approfondito, non è stato così col Comune. In qualche caso le nuove tariffe danno una mano a chi vive in periferia però non c’è attenzione verso le forme più attuali del lavoro. Chi lavora coi contratti a termine, discontinuo, o con l’interinale non fa certo l’abbonamento annuale perché, non sa quanto tempo durerà il suo impiego. Con queste tariffe si colpiscono questi lavoratori. Andava fatta un’analisi più articolata delle persone che utilizzano il trasporto pubblico, a partire dai lavoratori. Valuteremo l’insieme del provvedimento, è positivo che ci sia uno slittamento ad aprile”. La sicurezza nelle periferie è l’altro grande tema. L’esecutivo ha presentato un provvedimento ma “la risposta del governo è sbagliata. Ci vuole sicurezza ma vale sia per i migranti che per gli italiani. La criminalità organizzata va contrastata, vanno investite risorse nelle Forze dell’ordine, ci vogliono tempi certi della giustizia; così si crea un sistema sicuro. Noi contrastiamo questa interpretazione che addita lo straniero come unico responsabile. La sicurezza è a 360 gradi. E infatti c’è anche la sicurezza della condizione di chi lavora. Oggi il lavoratore va protetto, perché è più fragile, può perdere l’occupazione, ci vogliono ammortizzatori sociali universali perché le persone non possono restare sole”, conclude Bonini. (imprese-lavoro.com)