Trenord, Fontana: se mi faranno proposta diversa da spacchettamento valuterò

Milano – Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, a Palazzo Pirelli per il Consiglio regionale in cui si discute l’approvazione di Bilancio, è tornato sulla questione Trenord, dopo la nomina del governo dei nuovi vertici di Ferrovie dello Stato: “Noi abbiamo fatto una proposta, per cercare di invertire la tendenza e non è vero che la governance non c’entra niente con il funzionamento dei treni, perché se due persone non vanno d’accordo e soprattutto non c’è una delle due che può decidere, è chiaro che le cose vanno male. E noi ci siamo accorti che le cose vanno male, soprattutto perché in una società in cui i due soci erano al 50%, solo Lombardia investiva, solo Lombardia comprava treni. Ne ha comprati in passato 140 – forse qualcuno se n’è dimenticato – e i prossimi li ha già comprati. Poi è chiaro che comprare un treno non è come comprare una Fiat 500 che si va dal rivenditore e la si trova, per comprare un treno bisogna ordinarlo. Gli appalti sono già stati fatti, i finanziamenti sono già stati ottenuti, quindi è tutto stato fatto nel rispetto della massima velocità. Punto”. Rispetto alla possibilità di ridiscutere la proposta dello spacchettamento della società, Fontana ha detto: “Se mi faranno una proposta che mi consenta di avere la garanzia anche per il futuro di non dover incorrere più in una situazione come quella in cui oggi siamo capitati, la valuterò con attenzione. Io l’ho già detto e lo ripeto: non sono una persona innamorata solo delle proprie idee, ma delle idee intelligenti. Se ci sarà un’idea più intelligente della mia, ben venga. La valuterò con estrema attenzione, a condizione che ci sia una chiarezza nella definizione dei rispettivi compiti, perché altrimenti oggi potremmo avere delle risposte per l’emergenza (e io dico già grazie al governo che si è impegnato per bocca del sottosegretario Buffagni a fare avere una serie di aiuti immediati, di treni e di personale necessari), poi però bisogna vedere anche la situazione in cui non si è più in emergenza”.