TLC: lo sviluppo delle reti a banda ultra larga

Roma – Si è svolto oggi il 6° Forum Nazionale tra Assotelecomunicazioni (ASSTEL) e le organizzazioni sindacali Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil: appuntamento annuale del sistema di relazioni industriali della filiera telecomunicazioni, che include le reti fisse e mobili, i servizi digitali accessori, i servizi di Customer Relationship Management e di Business Process Outsourcing, i produttori e i fornitori dei terminali-utente, degli apparati e dei servizi software per le telecomunicazioni e delle infrastrutture di rete, anche esternalizzate. La discussione ha preso spunto dal Rapporto Asstel 2018, elaborato dagli “Osservatori Digital Innovation” della School of Management del Politecnico di Milano, che descrive il 2017 come un anno segnato da una vivace dinamica competitiva, da importanti progressi nella realizzazione di nuove reti di TLC fisse e mobili a banda ultra larga e da una vera e propria impennata della domanda dei servizi di trasmissione dati. Grazie ad una forte accelerazione degli investimenti degli operatori, nel 2017 il settore TLC si è confermato motore della trasformazione digitale dell’economia e della società italiana; lo testimoniano chiaramente i dati del Rapporto: nel 2017 gli investimenti degli Operatori TLC sono cresciuti del 10%, per un ammontare di 7,2 mld di euro, con un incremento annuo del 35% se si considerano anche gli investimenti per le frequenze pari a 1,8 mld. In termini di copertura, a metà del 2017 le reti TLC fisse con velocità >30 Mbps hanno raggiunto l’87% delle abitazioni, con un balzo in avanti nel giro degli ultimi due anni di ben 45,8 punti percentuali, superando sia l’obiettivo del Governo, che prevedeva una copertura del 75% per il 2018, che la stessa media Ue, attestata all’80%. Considerando la tecnologia FTTH (non quella via cavo, assente in Italia), per le reti fisse con velocità >100 Mbps, la copertura è giunta al 21,7% delle abitazioni, contro una media Ue del 26,8%, mentre la penetrazione della banda larga fissa superiore ai 100 Mbps è passata dall’1,1% delle abitazioni a metà 2016, rispetto al 4,8% a metà 2017 (inferiore alla media Ue pari al 15,4%). Infine, sul fronte della rete mobile, la copertura con tecnologia LTE (4G) ha raggiunto nel primo trimestre 2018 il 98% della popolazione, traguardo che colloca l’Italia tra i primi paesi nella UE, davanti a Francia (97%) e Germania (95%) e subito dopo Inghilterra (99%) e Spagna (100%). Ed è stato anche dato l’avvio, nel 2017, alla sperimentazione del 5G in 7 città (Bari, L’Aquila, Matera, Milano, Prato, Torino, Roma). La diffusione dell’infrastruttura di TLC a banda ultra-larga ha generato incrementi a doppia cifra dei volumi di traffico dati, +36% per il fisso, +52% per il mobile. E’ questa la novità più significativa emersa nel 2017. A dicembre del 2017 le sottoscrizioni a banda larga fissa >30 Mbps sono cresciute del 93%, raggiungendo 4,52 milioni di linee (il 27,3% del totale, contro il 15% alla fine del 2016), con una crescita della penetrazione delle abitazioni che passa dal 7% di luglio 2016 al 12% di luglio 2017 (media UE 33%). Nel mobile, nel primo trimestre 2018, l’incremento annuo delle connessioni 4G è stato di 15 punti percentuali, superiore a tutti gli altri Paesi UE, raggiungendo così il 53% delle connessioni mobili totali. La forte crescita degli investimenti degli operatori TLC ha avuto impatti importanti anche sulla filiera. Grazie alla maggiore spesa di consumatori e imprese (+2%), sono tornati a crescere dopo 10 anni i ricavi lordi da rete fissa (+3%)e dei Contact Center in outsourcing (+3%), mentre i ricavi della rete mobile hanno subito un rallentamento (-2%), a causa di dinamiche concorrenziali che hanno impresso un ulteriore riduzione della spesa dei clienti, nonostante il massiccio aumento dei volumi di traffico ed il calo dei ricavi da roaming.