Dl dignità, Uil: “Necessari correttivi in tema di contratti”

Roma – “Le novita’ che introduce il decreto dignita’ in materia di lavoro, rappresentano per la Uil un primo, seppur ancora debole, passo verso un miglior bilanciamento di tutele e diritti per le lavoratrici e lavoratori”. Così Ivana Veronese, segretaria confederale della Uil: “Siamo entrati nella fase di conversione del Dl e per la Uil, sono necessari alcuni correttivi in tema di contratti sia a tempo determinato che in somministrazione. C’e’ la necessita’ di creare un mercato del lavoro che, nel rispetto della buona flessibilita’ lavorativa richiesta dalle aziende, produca una maggiore dignita’ per il lavoratore. Verso tale direzione va una delle nostre proposte che sottoporremo all’esame dei due rami del Parlamento nel corso delle audizioni che si svolgeranno nella serata odierna: per restituire dignita’ al lavoro e ai lavoratori, il costo aggiuntivo della flessibilita’ dovrebbe essere destinato al lavoratore stesso, in modo da ‘compensare’ l’instabilita’, la discontinuita’ e l’insicurezza del suo percorso lavorativo. Andrebbe nella direzione di incentivare la buona e stabile occupazione e di rendere strutturale nel tempo la riduzione del costo del lavoro sui contratti a tempo indeterminato. Non condividiamo  – concliude  Veronese – l’introduzione nel decreto dignita’ del criterio di ‘equipollenza’ tra contratti a termine diretti e in somministrazione per la diversa natura e finalita’ che li caratterizza. Siamo, pero’, favorevoli alla reintroduzione delle causali, di cui sarebbe auspicabile un ritorno anche per il primo contratto a tempo determinato. Manca, invece, una normativa di ‘raccordo’ tra la precedente disciplina e quella attuale. Ci riferiamo, in particolare, a un periodo transitorio che consenta, senza perdite occupazionali, proroghe e rinnovi per i contratti in essere”.