Commercio: riposo domenicale, apprezzamento di Borghi (Confcommercio)

Roma – A seguito dell’intervento del ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro e delle Politiche Sociali, Luigi Di Maio, sul riposo domenicale, secondo il quale si tratta di un diritto sacrosanto per cui è necessario prevedere, nell`arco dei 365 giorni, che ci siano almeno 6 giorni in cui gli italiani sanno che possono dedicarsi ai propri figli, alla propria famiglia, il presidente di Federazione Moda Italia e Vice Presidente di Confcommercio, Renato Borghi spiega: “condividiamo in pieno l’ipotesi di un intervento di regolazione delle aperture festive nel commercio. Il decreto Salva Italia di Monti che ha deciso la liberalizzazione completa delle aperture dei negozi non ha portato vantaggi alle nostre imprese né tantomeno stabile occupazione, ma abbiamo solo visto le nostre entrate spalmarsi su sette giorni nella settimana anziché sei. Ciò di cui oggi si ricomincia a dibattere – prosegue Borghi – non è solo una questione di commercio ed economia: dentro la liberalizzazione c’è la pretesa di dire che ogni giorno della settimana equivale ad un altro. Affermare che non c’è un giorno speciale nella settimana o qualche giorno speciale all’interno di un anno, vuol dire ridurre a zero una delle idee più significative della storia dell’uomo. Dire che la domenica è un giorno uguale a tutti gli altri equivale ad affermare che il tempo dell’uomo è al servizio di un solo valore, il lavoro e negare che il tempo e quindi la nostra vita sono segnati da compiti diversi e fondamentali della persona: lavorare ma anche valorizzare il concetto di un tempo condiviso e condivisibile con altri e con Altro”.