Milano – Grande apprezzamento da parte di Apam, l’Associazione albergatori della Confcommercio milanese e del sistema Confcommercio lombardo per l’approvazione – da parte della Giunta Regionale – della delibera attuativa del Codice identificativo di riferimento (CIR) per le case ed appartamenti per vacanze e gli alloggi dati in locazione per finalità turistiche. Dal 1° settembre il Codice identificativo di riferimento (CIR) dovrà essere indicato su tutti gli strumenti pubblicitari e di promozione/commercializzazione dell’offerta, online e offline. E l’obbligo di esposizione sarà a carico di chiunque pubblicizzi, promuova o commercializzi (gestori stessi, intermediari immobiliari, gestori di portali telematici). “E’ grande la nostra soddisfazione – rileva Maurizio Naro, presidente di Apam, l’Associazione albergatori – abbiamo portato avanti questa battaglia di correttezza e trasparenza non per fini di parte, ma perché non è possibile che l’Italia rimanga indietro nel regolamentare questo fenomeno, strada invece intrapresa da tempo in campo europeo e internazionale. La Lombardia vuol dare un contributo importante su questo tema e ci auguriamo che questa soluzione sia adottata al più presto a livello nazionale”. “Ci auguriamo anche – aggiunge Naro – che si chiarisca rapidamente la questione del ricorso alla Corte Costituzionale fatto dalla precedente Presidenza del Consiglio. Da parte nostra ci limitiamo ad osservare che chi affitta per meno di 30 giorni e promuove il suo appartamento su portali che si rivolgono ai turisti, sta svolgendo un’attività turistica, di competenza regionale”. “Questo provvedimento di Giunta – aggiunge Giovanna Mavellia, segretario generale di Confcommercio Lombardia – mostra la volontà della Regione di contrastare l’abusivismo nel settore turistico aumentando trasparenza, e sicurezza e supportando i Comuni nella loro attività di controllo. Inoltre l’introduzione del Cir renderà più verificabile l’attività extralberghiera dando maggiori garanzie ai consumatori e tutelandoli da eventuali annunci ingannevoli”.