Lavoro: appalti scolastici, senza stipendio né contributi

Milano – “Oltre 300 lavoratrici degli appalti scolastici provenienti da tutta la Lombardia – si legge in una nota sindacale – hanno partecipato al presidio davanti alla sede Inps Direzione Regionale, in Via Gonzaga a Milano. Insieme a loro come organizzazioni sindacali regionali Filcams Cgil, Uiltucs e Uiltrasporti abbiamo chiesto all’Inps di intervenire per far modificare la normativa italiana sul lavoro a tempo parziale di tipo “verticale ciclico” che oggi allontana la data del diritto alla pensione rispetto alle lavoratrici a tempo pieno, creando di fatto un’ingiusta disparità di trattamento. Questi lavoratori devono lavorare 50 anni per maturare 40 anni di contributi. Per queste lavoratrici l’Inps non considera utili per il diritto all’accesso alla pensione 52 settimane all’anno, perché la sospensione estiva del contratto di lavoro per la chiusura delle scuole, non viene conteggiata ai fini contributivi. Si parla tanto: di reddito di cittadinanza; di rivedere la Fornero; di ridurre gli sprechi ma per oltre 100 mila lavoratrici degli appalti scolastici si annuncia un’estate senza reddito. Oggi sono 2300 in Lombardia le lavoratici pronte a ricorrere nei confronti dell’Inps. Se il governo non interverrà il rischio è che l’Inps per le eventuali cause, per le spese di giudizio di 1° grado, si dovrà accollare oltre 4,5 milioni di euro. Di questo ha preso atto il direttore regionale, durante il presidio e ci ha informato che l’Inps già nel 2016 aveva scritto al ministero del Lavoro facendo anche una proposta di modifica dell’art.11 del decreto legislativo n. 81 del 2015, in questi termini “Il periodo prestato con contratto di lavoro a tempo parziale è da considerarsi utile per intero ai fini dell’acquisizione del diritto alla pensione”. Ma l’Inps continuerà a calcolare l’anzianità contributiva delle lavoratrici con part time verticale ciclico sulla base dell’effettivo lavoro, escludendo i periodi non lavorati. “Come Filcams – Cgil , fino a quando non verrà affermato il diritto al riconoscimento di tutta l’anzianità contributiva continueremo a ricorrere alla via giudiziaria per sancire che l’anzianità contributiva utile ai fini della determinazione della data di acquisizione del diritto alla pensione deve essere calcolata per la lavoratrice part time verticale ciclico come se fosse a tempo pieno, prendendo integralmente in considerazione anche i periodi di sospensione scolastica”.