Bonomi (Assolombarda): la nostra visione al 2030 sul mondo del lavoro

Milano – “La digitalizzazione dei processi produttivi, la globalizzazione, le dinamiche demografiche stanno profondamente ridisegnando gli equilibri delle relazioni industriali e della gestione delle risorse all’interno dell’azienda, evidenziando la necessità di rivedere i vecchi paradigmi per adattarli ai ritmi sempre più rapidi del cambiamento economico, sociale e tecnologico” – afferma Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda. “Il documento che presentiamo oggi, “il Futuro del lavoro” punta a esprimere una visione su quello che ci attendiamo possa essere il mondo del lavoro nel 2030 e nel contempo vuole porsi come spunto di discussione e proposta per un percorso che vorremmo sviluppare su due livelli. Da un lato, per quanto concerne gli aspetti di carattere nazionale e dall’altro, per gli aspetti propri del livello locale; entrambi in logica di dialogo e confronto tra mondo delle imprese e le istituzioni, le organizzazioni sindacali, il mondo dell’education e della formazione. Riteniamo che questo sia un modo concreto di rispondere alle esigenze presenti e future delle imprese che rappresentiamo e, come tale, una componente fondamentale del nostro impegno”, aggiunge Bonomi. “La salute e sicurezza sul lavoro costituiscono da sempre un impegno fondamentale per le imprese e per Assolombarda. In questa prospettiva, la sicurezza sul lavoro va ripensata, evolvendo da una visione di fabbrica ‘chiusa’ alla concezione del luogo di lavoro in uno spazio ‘esteso’. Basti pensare anche solo allo smart working. Pertanto, per il futuro della tutela e della sicurezza del lavoratore non occorrerà più solo mettere in sicurezza i luoghi “tradizionali” di lavoro ma occorrerà anche lavorare per accrescere la sicurezza nell’intero ecosistema, nelle intere città” – prosegue Bonomi. “Nell’ambito dell’evoluzione organizzativa lo smart working induce ulteriormente a riflettere sull’evoluzione delle tradizionali categorie di riferimento, in particolare tempo e luogo della prestazione. A questo proposito, una sottolineatura può essere fatta, per quanto riguarda le prestazioni caratterizzate da rilevanti aspetti di competenza e conoscenza, sulla persistenza della validità del concetto ora-lavoro come principale riferimento per misurare il valore della prestazione”.