Bonini (Cgil): a Milano cerchiamo risposte assieme

Milano – E’ Massimo Bonini, segretario della Camera del Lavoro di Milano, con una intervista al Corriere Della Sera, a lanciare un allarme e denunciare i limiti della sinistra e le contraddizioni di un modello dello sviluppo che guarda poco ai giovani. Come si ricucire lo strappo? “Di certo smettendo di dire alle persone che c’è sempre qualcosa più importate dei loro problemi”, spiega Bonini. “Le lavoratrici del Cenacolo non devono disturbare il Salone del mobile, i commessi non devono disturbare a Pasqua o al 25 aprile. Ma per quelle persone è più importante la settimana del design o il loro stipendio? E chi deve andare lavorare nelle festività in cui le scuole sono chiuse, non ha diritto ad avere voce? Poi ci scandalizziamo perché i giovani non sanno cosa significhi il 25 aprile”. “Con questa amministrazione comunale stiamo realizzando tante cose buone — i protocolli sugli appalti, quello sulla sicurezza per il quale proprio il sindaco Giuseppe Sala si è adoperato molto, abbiamo sistemato gli inquilini delle case Mm—però la sinistra dovrebbe essere molto più attenta, perché le mappe elettorali ci dicono che il cosiddetto “Modello Milano” non è così solido: basta vedere il voto nelle periferie, nei Comuni dell’hinterland e contare i Municipi decentrati passati al centro destra”. Cosa fare?  “Ragioniamo su una forma di co-progettazione, vediamo se nelle periferie, mettendo insieme Comune, imprese, sindacati, terzo settore si riesce a progettare più in grande. Bisogna ascoltare i territori e cercare di dare risposte”, assieme, sembra dire Bonini.