Galvagni (Cisl): verso 1 maggio, i morti sono una ferita nella città del lavoro

Milano – “Sono sempre troppi gli incidenti sul lavoro e i morti pesano sulla coscienza collettiva”, a parlare è Danilo Galvagni segretario della Cisl milanese che parteciperà con gli altri leader sindacali alla manifestazione del Primo maggio dedicata quest’anno alla sicurezza sul lavoro. “In quest’ultimo anno in Lombardia e a Milano sono cresciuti, aprendo una ferita nella città del lavoro. Nei giorni scorsi in Prefettura è stato sottoscritto un protocollo che dovrebbe aiutare lavoratori e imprese a migliorare la formazione e a mettere in campo dei presidi per rendere il lavoro più sicuro. Certo è che non si può accettare la logica di una ripresa economica dove cresce il lavoro ma aumentano i rischi per i lavoratori. Servono più controlli e mano dura contro il lavoro nero. Ma le imprese devono fare la loro parte. Il Primo maggio, dalle piazze, i sindacati ne parleranno, nella certezza che più la coscienza collettiva farà proprio il valore della sicurezza sul lavoro, più vite riusciremo a salvare”, conclude Galvagni. Sul lavoro si continua a morire infatti ed è per richiamare l’attenzione su questo grave problema che i sindacati confederali hanno deciso di dedicare al tema della sicurezza la giornata che celebra la festa dei lavoratori. “Sicurezza: il cuore del lavoro”: sarà, infatti, questo lo slogan che accompagnerà le manifestazioni che si terranno in tutta Italia. A Milano è in programma un corteo che partirà da corso Venezia (concentramento alle ore 9.30) e si snoderà per le vie del centro (via Palestro, piazza San Babila, corso Matteotti, via Case Rotte) fino a raggiungere piazza della Scala dove si terranno gli interventi dal palco. Dopo le testimonianze di tre delegati sindacali, i segretari di Cisl, Cgil e Uil, Danilo Galvagni, Massimo Bonini, Antonio Albrizio, saranno intervistati da Alessandro Braga, giornalista di Radio Popolare. La chiusura in musica sarà affidata a Paolo Jannacci, che si esibirà con la sua band.