Milano – In Italia si contano oltre 80mila imprese vinicole, tra coltivazione di uva e produzione di vini da uva, con un business annuale che vale circa 9,6 miliardi di Euro, di cui 3,3 miliardi solo in Veneto. Le esportazioni di vini da uva dall’Italia verso il mondo nel 2017 ammontano a circa 6 miliardi di euro e registrano una variazione del +6,4% tra 2016 e 2017. Oltre un terzo dell’export italiano parte dal Veneto con 1,5 miliardi di euro, tra gennaio e settembre 2017, +6,4% in un anno, seguito dal Piemonte (677mila euro, +6,1%) e dalla Toscana (665mila euro, +3,3%). “Il vino – spiega Giovanni Benedetti, membro di giunta della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi e direttore di Coldiretti Lombardia – rappresenta una delle eccellenze dell’agroalimentare Made in Italy. Lo conferma anche il valore dell’export che nel 2017 ha raggiunto il massimo storico di sempre attestandosi a circa 6 miliardi di euro – continua Benedetti -. In Lombardia ci sono oltre 20mila ettari a vigneto, quasi tutti dedicati a nettari di alta qualità. Le province più “vinicole” sono Pavia e Brescia, che da sole rappresentano i due terzi delle superfici vitate in Lombardia e il 70% delle oltre tremila aziende lombarde”. All’estero, tra chi non rinuncia ad un bicchiere di vino italiano sulla tavola, ci sono al primo posto gli statunitensi che importano dal nostro Paese prodotti vinicoli per un valore di circa 1,4 miliardi euro (pari al 23,5% del totale dell’export italiano di vino e in crescita del 4,2% tra 2016 e 2017), seguiti dai tedeschi con oltre 985milioni di euro (16,4% del totale) e dal Regno Unito che importa circa 810 milioni di euro (il 13,5%, crescita del +5,9%). La Russia, il Brasile e la Cina sono invece i Paesi in cui si registra tra 2016 e 2017 la crescita maggiore di importazioni dall’Italia: rispettivamente +43%, +60,6% e +28,7%.