Unione Artigiani: fatturazione elettronica a rischio privacy (1)

Milano – Intervento dell’Unione Artigiani che denuncia macroscopici problemi di privacy, invasione e limitazione della libertà di impresa, incompatibilità con la normativa comunitaria. Con l’entrata in vigore dell’obbligatorietà della fatturazione elettronica tra privati a inizio 2019, a luglio 2018 per i carburanti, l’Italia rischia di innescare un nuovo caso-Facebook a livello nazionale. Sotto la lente di ingrandimento, secondo una denuncia dell’Unione Artigiani di Milano e di Monza-Brianza, ci sarebbero macroscopici problemi di privacy (Decreto legislativo 30/6/2003, n. 196), invasione e limitazione della libertà di impresa (art. 41 Costituzione), e incompatibilità con la normativa comunitaria (articolo 218 direttiva Cee 2006/112/Ce). L’associazione degli artigiani scende in campo contro l’entra in vigore della fatturazione elettronica b2b e pone alcune obiezioni sostanziali e prioritarie a un provvedimento che rischia di ottenere gli effetti opposti rispetto alle auspicate lotta all’evasione fiscale e semplificazione burocratica. Con la trasmissione e l’archiviazione telematica delle fatture elettroniche con il dettaglio voce per voce sostiene il segretario generale dell’Unione Artigiani, Marco Accornero, intravediamo possibili enormi problemi di tutela della privacy, come già palesemente avvenuto per lo spesometro, con profili di possibile violazione dei segreti industriali e commerciali nonché della vita privata dei consumatori. Infatti l’Agenzia delle Entrate saprà in tempo reale il dettaglio di ogni compravendita (contenuto, data, luogo, prezzo e fornitore).