Scuola: denuncia Flc Cgil, l’Istituto Candia lasciato allo sbando

Milano – La denuncia della Flc Cgil di Milano, una scuola lasciata allo sbando. “La scuola è l’Istituto Comprensivo Candia di via Polesine a Milano, che per ironia della sorte, si trova a due passi dalla sede dell’USR Lombardia. Dal 12 febbraio 2018 l’Istituto è senza la dirigente reggente, revocata dall’USR con effetto immediato e sostituita con una dirigente che ancora oggi non ha messo piede a scuola né ha mai formalizzato la presa di servizio. Nessuna firma, nessuna delega da parte della nuova dirigente per consentire di gestire almeno l’emergenza. Quindi non si possono stipulare i contratti di docenti e personale Ata a tempo determinato già assunti che lavorano senza ricevere lo stipendio, non si possono coprire i posti vacanti mettendo a rischio la normale attività didattica, la pulizia, la vigilanza e la sicurezza. Non si possono incassare i finanziamenti ricevuti, instaurare rapporti esterni con la Ragioneria territoriale, con l’Ente Locale, con l’Inps, con l’Inail, pagare la Cooperativa che fornisce gli educatori. In poche parole, come denunciato dalla FLC Cgil di Milano, riteniamo gravissimo che l’USR della Lombardia si dichiari impotente ad intervenire in una situazione come quella dell’ICS Candia di Milano dove la continuità dell’azione amministrativa risulta gravemente compromessa e interrotta dall’assenza del dirigente scolastico ivi assegnato dal 12 febbraio 2018. Non si può lasciare la gestione dell’ordinaria e straordinaria gestione di un Istituto complesso qual è l’ICS Candia sulle spalle di una docente con semi esonero e poche deleghe assegnate in questi ultimi giorni, del DSGA e di tutto il personale della scuola. Se non risulta possibile intervenire con gli strumenti dell’ordinaria amministrazione, l’USR della Lombardia ha il dovere di mettere in campo tutti gli strumenti dell’emergenza e della straordinarietà. Dopo la proclamazione dello stato di agitazione, verranno coinvolti docenti e personale ATA, per mettere in atto ogni iniziativa, compreso lo sciopero affinché sia trovata in tempi brevi una via d’uscita, garantendo il ritorno alla normalità, alla ripresa dell’ordinaria attività didattica e amministrativa, nel rispetto dei diritti di tutti, di chi lavora e di chi studia”, conclude il sindacato.