Milano – Licenziamenti congelati, incentivi per chi lascia l’azienda, un piano per ricollocare il maggior numero di operai e anche una commissione che monitorerà la reindustrializzazione dell’area di Riva di Chieri, nel Torinese. Sono i punti principali dell’accordo siglato ieri tra la Embraco e i sindacati. Era l’ultimo passaggio necessario per mettere in sicurezza i 497 posti di lavoro in bilico (sui 537 totali) almeno fino alla fine dell’anno. È arrivato all’ultimo minuto: la procedura di licenziamento collettivo sarebbe scaduta oggi e senza un’intesa la multinazionale brasiliana (gruppo Whirlpool) avrebbe potuto far partire le lettere di addio ai suoi dipendenti. La trattativa poteva già chiudersi una settimana fa, ma era saltata perché mancava l’accordo sulla buonuscita, ritenuta troppo bassa dai sindacati. Ieri si è arrivati a un accordo: chi andrà via a aprile prenderà 60 mila euro lordi, chi lascerà a maggio 50 mila, poi l’incentivo scenderà a 35 mila euro tra giugno e agosto e a 30 mila per chi si dimette tra settembre e dicembre. La possibilità di andarsene potrebbe interessare alcune decine di operai, soprattutto quelli più vicini alla pensione. Per tutti gli altri, inizia una seconda partita, ancora più importante.