Lombardia Mobilità: congelato il progetto dalla Regione con Fs

 

Milano – Rebus trasporti pubblici in Lombardia. Il neo governatore della Lombardia Attilio Fontana sembra intenzionato a cambiare le pedine sulla complessa scacchiera della mobilità regionale, rispetto a quanto aveva deciso il suo predecessore Roberto Maroni. Si era parlato anche, tempo fa, di un progetto di fusione Fs-Trenord-Atm, poi archiviato. Ma a pochi mesi dalla scadenza, risolto il capitolo del possibile “fallimento” di Pedemontana, Maroni aveva stretto una intesa col gruppo Ferrovie dello Stato – Anas per costituire un nuovo soggetto societario denominato Lombardia Mobilità, in grado di gestire sia il sistema stradale (ereditato dalle province), quello autostradale che la mobilità ferroviaria, distribuita tra diverse società: Fnm, Trenoird, Rfi. L’intesa su Lombardia Mobilità prevedeva una quota del 50% a Infrastrutture lombarde (Regione Lombardia) e l’altro 50% ad Anas (gruppo Fs), con l’intesa di nominare l’Ad in quota Anas e il presidente della nuova società a cura della Regione. Le Fs, per voce dell’Ad Renato Mazzoncini – che l’anno scorso hanno già acquisito quote della M5 di Milano, mostrando interesse per trasporto pubblico locale – si sarebbero impegnato in un forte investimento (1,5 miliardi) per l’ammodernamento della rete ferroviaria. Fontana ha congelato la nomina dei vertici di Lombardia Mobilità e sembra voler dare uno stop al rapporto con le Ferrovie dello Stato. Tant’è che ieri, alla cerimonia di avvio della direttissima ferroviaria Milano-Genova Fontana ha detto: “credo che la Regione debba continuare a gestire il proprio trasporto pubblico locale”. Probabilmente si aprirà un tavolo con Fs, anche per rassicurare i lombardi (pendolari in testa) sull’impegno a migliorare la sicurezza, dopo il tragico incidente di Pioltello.