Lombardia, Cisl: richieste regolarizzazione contratti +10% nel 2017

Milano – Diminuiscono del 10% i licenziamenti per riorganizzazione ed anche le pratiche di procedure concorsuali, legate ai fallimenti delle aziende. Ma aumentano le richieste di regolarizzazione dei contratti (+10%), a seguito della crescente precarietà dei rapporti di lavoro. E’ quanto emerge dal bilancio dell’attività svolta dagli Uffici vertenze della Cisl in Lombardia nel 2017. Complessivamente, l’anno scorso si sono rivolti agli uffici legali della Cisl 43.383 lavoratori. Di questi, ben 33.000 per pratiche di dimissioni on line. I lavoratori seguiti per vertenze sono stati 6.760, mentre 3.623 sono state le pratiche legate a fallimenti di aziende e relativo recupero crediti (in calo del 5%). Le richieste di assistenza per regolarizzare il contratto sono aumentate del 10% rispetto agli anni precedenti. In crescita del 15% anche le conciliazioni in sede sindacale per risoluzione del rapporto di lavoro (900 pratiche in totale). Un migliaio sono state invece le pratiche di opposizione al licenziamento (100 in meno rispetto al 2016). Il ricorso al giudice continua un segnare un trend negativo (-10%) anche per gli aumentati costi delle spese di giustizia, che oggi variano dagli 80 ai 250 euro, solo di marca da bollo. “Dal nostro osservatorio, aumentano le richieste di assistenza per verificare e quindi regolarizzare il contratto, essendo i rapporti di lavoro sempre più precari e ‘atipici’ – afferma Gualtiero Biondo, responsabile Uffici vertenze Cisl Lombardia -. In molti casi, purtroppo, noi stessi ci scontriamo con la difficoltà a dare risposte concrete, a causa della mancanza di una normativa chiara”. “Pensiamo al caso dei fattorini di Foodora, Deliveroo – aggiunge – o ai collaboratori di nuove attività e nuovi settori merceologicici. Nei pubblici esercizi, poi, sono sempre più i lavoratori con contratti non corrispondenti all’effettiva prestazione”.