Embraco: Landini (Cgil), bene verbale Mise, primo passo per arginare delocalizzazioni

Roma – “Non ci sarà alcun licenziamento all’Embraco il prossimo 24 marzo e a tutti i dipendenti sarà garantito il lavoro e lo stipendio pieno per tutto il 2018. E’ questo il risultato del verbale di riunione siglato oggi al Mise”. Lo dichiara in una nota il segretario confederale della Cgil, Maurizio Landini. “Questo periodo – spiega il dirigente sindacale – sarà utilizzato dall’impresa e dalle organizzazioni sindacali con il supporto del Mise, della regione Piemonte, e di Invitalia a realizzare uno o più progetti di reindustrializzazione, per dare le necessarie risposte occupazionali. Nei prossimi giorni le parti s’incontreranno presso la regione Piemonte per concludere la procedura, compreso la definizione di un piano d’incentivazione per la ricollocazione dei lavoratori su base volontaria”. “Per la prima volta – sottolinea Landini – il neonato fondo a sostegno dei processi di delocalizzazione del Cipe, attraverso Invitalia, è impegnato a farsi carico dell’eventuale processo di reindustrializzazione qualora alla fine del 2018 ci fossero ancora dipendenti di Embraco in attesa di nuova occupazione”. “Tutto ciò – aggiunge il segretario della Cgil – è stato possibile grazie alla lotta unitaria e determinata che le lavoratrici e i lavoratori di Embraco insieme alle organizzazioni sindacali dei metalmeccanici torinesi hanno messo in campo. Contemporaneamente va riconosciuto il positivo lavoro svolto dal ministro e dal ministero dello Sviluppo economico, e dal presidente della regione Piemonte, sia nel rapporto con il gruppo Whirpool che nei confronti della Commissione europea”. “La Cgil – conclude Landini – considera tutto questo un primo passo importante per arginare gli effetti deleteri della logica delle delocalizzazioni. Ma è necessario produrre un’adeguata strumentazione legislativa sia a livello nazionale che europeo, rivedere il sistema degli ammortizzatori sociali e definire una nuova politica industriale”.