Elezioni regionali: lettera ai candidati dei sindacati forestali

Milano – Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, che seguono le categorie dei lavoratori addetti nella filiera agroalimentare e della forestazione, hanno inviato una lettera ai candidati governatori della Regione Lombardia. Eccola. “Tra le problematiche che quotidianamente gestiamo, quella che più ci preoccupa negli ultimi anni è riferita all’abbandono da parte della politica Regionale della gestione dei boschi e delle foreste, decisione che ha contribuito allo spopolamento dei territori montani, alla mancata salvaguardia del suolo ed al ricorrente verificarsi di dissesti idrogeologici dovuti ad una mancanza di una adeguata e programmata prevenzione.  La Lombardia è la quarta regione italiana per estensione di territorio montano con 23.000 ettari di foreste del demanio Regionale, gestiti da ERSAF con 170 dipendenti nella quasi totalità impiegati a tempo determinato, e i restanti 600.000 ettari di boschi mantenuti da 250 dipendenti dei 26 Consorzi Forestali e da 800 dipendenti di 400 imprese boschive.  Questi numeri di operatori, chiaramente insufficienti, per un corretto mantenimento del territorio derivano dalla scarsa attenzione da parte di Regione Lombardia delle politiche di gestione dei territori montani, pur sapendo che ciò che oggi sembra un risparmio, un domani si potrebbe rilevare fonte di spese assolutamente superiori (i disastri non ultimi della Valtellina, della Valle Camonica e del Pavese sono solo alcuni episodi di richiamo che dovrebbero aver sensibilizzato ed insegnato qualcosa).  Chiediamo perciò a tutti i candidati a Presidente di Regione Lombardia ed ai candidati delle rispettive Liste di inserire nelle proprie priorità un’attenzione particolare al territorio montano, alla gente che ci vive e che con passione e professionalità ci lavora.  Chiediamo ed auspichiamo la volontà di inserire nei vostri programmi la messa a disposizione di finanziamenti che permettano, a tutti gli enti preposti al lavoro di manutenzione e salvaguardia del suolo montano quali ERSAF e Consorzi Forestali, di ragionare su programmazioni pluriennali di lavoro in modo da dare sicurezza a tutta la popolazione, oltre che dare certezza di una stabilità economica ai lavoratori (ed alle loro famiglie) che vi operano”.