Tasse universitarie, Statale: il ricorso Udu penalizza meno abbienti

Milano – “L’assunto dal quale prende le mosse il comunicato UDU, secondo il quale le tasse per il 2018 ammonterebbero alla Statale di Milano al 32,8% del FFO, è manifestamente inesatto poiché il dato conteggia tutte le categorie che sono escluse dal parametro del 20%, come i contributi dei fuori corso, e si basa peraltro su una stima previsionale e non sugli incassi effettivi e non considera i rimborsi derivanti da esonero. Si fa presente al riguardo che nell’anno 2017 il dato effettivamente è dell’ordine del 20%”. Così in una nota l’Università Statale di Milano risponde al ricorso al Tar annunciato da UDU Statale – Sinistra Universitaria in merito al rapporto tra contribuzione studentesca e Fondo per il finanziamento ordinario. “Negli ultimi anni la Statale ha varato numerosi interventi volti a diminuire le tasse in funzione del reddito ma anche, con una scelta rivendicata con decisione , del merito degli studenti. La no tax area in Statale arriva ai 26.000 euro di reddito, raddoppiando i minimi stabiliti dalle legge di stabilità 2016. Malgrado la diminuzione delle tasse, grazie ad un bilancio in ordine e ad una precisa scelta di potenziamento del supporto alle condizioni di studio, la Statale fornisce attualmente vari servizi supplementari agli studenti, come le certificazioni linguistiche, fondi extra per le attività sportive, borse di studio e interventi per le residenze, integrando su proprio bilancio i finanziamenti ricevuti da Regione Lombardiadestinati al diritto allo studio. Se la richiesta posta da UDU venisse accolta, la diminuzione della tassazione faciliterebbe in primis gli studenti più abbienti (sono circa 18.000 gli studenti della Statale che non presentano neanche la dichiarazione dei redditi perché in fascia massima), danneggiando gli studenti economicamente più deboli, che verrebbero privati di servizi che, in questo sistema di contribuzione, la Statale riesce a garantire gratuitamente a tutti i suoi iscritti”.