Salone del Mobile 2018: Milano al Centro (2)

 

Milano – Proprio con l’immagine di una Milano al centro del processo di rinnovamento si apre il Manifesto del Salone del Mobile, che intende fungere da volano verso un nuovo modo di pensare alla manifestazione e alla città, per consolidarne il processo di internazionalizzazione e il ruolo di leadership conquistato negli anni. L’invito a innovare è, infatti, un’esortazione a non cedere all’autocelebrazione, ma a guardare al di là di quanto già fatto, per porsi come obiettivi qualità sostenibile, collaborazione, inclusione e condivisione, valorizzazione del talento dei giovani e del patrimonio culturale. In questo modo, si darà davvero forma a un design e un’architettura più attenti alle esigenze di una società in continua evoluzione, che gode di progetti avveniristici ma ha bisogno anche di tante piccole emozioni da vivere nel quotidiano. “Lo spirito che vuole guidare questa edizione del Salone del Mobile è una rinnovata idea di sistema, in perfetta armonia con la migliore tradizione milanese che unisce impresa e ricerca stilistica, industria ed estetica, e che ogni anno ad aprile la consacra capitale internazionale del design. Una storia che inizia nel 1961, quando una piccola schiera di mobilieri sotto l’egida di FederlegnoArredo decide di dare vita a una fiera senza equivoci né confusioni. Da allora Milano e il suo Salone hanno finito in fretta per somigliarsi, e insieme rappresentare il più recente fenomeno continuativo della storia italiana” commenta Emanuele Orsini, Presidente di Federlegno Arredo Eventi. “La forza della manifestazione, la solidità della Federazione, la vitalità e la creatività delle imprese sono gli ingredienti di un evento ineguagliabile che, oltre a far crescere le nostre aziende, rappresenta uno dei momenti più importanti dello sviluppo del Sistema Italia nel suo complesso. L’Italia è il Paese che più contribuisce all’export di arredo dell’Europa verso il resto del mondo. Il nostro orizzonte è l’internazionalizzazione su una forte base nazionale. E, nella sua arte di progettare mondi, l’arredo-design italiano ha in mano carte importanti per disegnare gli scenari del futuro”.