Casa: scontro sindacati inquilini Comune

Milano – “Nel corso di un incontro tecnico presso l’assessorato alla Casa, il Direttore Centrale Casa del Comune di Milano ci ha comunicato che, a partire dalla bollettazione di gennaio 2018, alle 23 mila famiglie delle case popolari di proprietà del Comune di Milano non verranno più riconosciuti né gli abbattimenti sul canone di locazione legati allo stato manutentivo degli stabili né il contributo di Solidarietà sulla quota di riscaldamento per gli inquilini con redditi più bassi inseriti nell’area della protezione, previsti dal Protocollo di intesa, sottoscritto dal Comune e dalle organizzazioni sindacali degli inquilini confederali a maggio 2012 e successivamente prorogato fino a dicembre 2017. Protocollo sottoscritto con l’allora assessore Castellano per mitigare l’aumento degli affitti scaturito dall’applicazione della Legge Regionale 27/2009. Risultano incomprensibili le ragioni di questa scelta gravissima, che penalizzerà soprattutto le famiglie più povere che abitano nelle case comunali e aumenterà in generale gli affitti degli inquilini. Non dimentichiamo che alle stesse famiglie da mesi vengono anche richieste somme di pagamento di conguagli per canoni e servizi degli anni precedenti che il Comune non ha mai chiesto per tempo a causa di una pessima gestione delle suo patrimonio. Gli aumenti degli affitti e le richieste delle somme arretrate non faranno altro che aumentare la confusione, il malcontento e la morosità che invece si vorrebbe ridurre”. Lo comunicano le organizzazioni sindacali degli inquilini Sunia, Sicet, Unione Inquilini, Uniat e Conia che nei prossimi giorni definiranno tutte le iniziative e le mobilitazioni necessarie, a tutela delle famiglie e, soprattutto, a partire dalle situazioni di maggiore fragilità che più di tutte verranno colpite da questa decisione.