Amianto: processo Pirelli, Cgil, battaglia nelle sedi giudiziarie

Milano – La IV sez. della Corte di Cassazione ha rigettato i ricorsi presentati dalla Procura generale di Milano e dalle parti civili contro la sentenza pronunciata dalla II Sez. della Corte d’Appello di Milano il 24 novembre 2016 che aveva assolto gli imputati, manager della Pirelli tra gli anni ‘70 e ‘80, per mancanza di prove riguardo alla colpa di ciascun amministratore. Secondo la tesi accreditata dalla recente giurisprudenza infatti, solo la prima esposizione all’amianto, risalente nel tempo anche di 20 o 30 anni, sarebbe da considerare la dose-killer. Per la stessa ragione sarebbe impossibile conoscere il momento preciso dall’insorgere e/o dell’all’aggravarsi delle patologie che hanno determinato la morte dei lavoratori. La conseguenza, per le numerosissime morti avvenute a causa dell’amianto, è che non si sono trovati ancora dei responsabili. “La Camera del Lavoro di Milano e la categoria del comparto gomma plastica, la Filctem Cgil, continueranno la battaglia nelle sedi giudiziarie – si legge in una nota sindacale – affinché emergano le responsabilità civili e penali di chi ha consentito che migliaia di persone lavorassero per decenni in quelle condizioni ambientali. Questa vicenda e la tragedia avvenuta pochi giorni fa alla Lamina s.p.a. devono far capire a tutti gli attori sociali e politici che c’è bisogno di più attenzione ed impegno perché tutto questo non avvenga più: la sicurezza nei luoghi di lavoro è prima di tutto una questione di civiltà”.