Lavoro: incidenti, Cgil-Cisl-Uil, il 50% delle aziende a rischio è in Lombardia

Milano – Un altro grave incidente sul lavoro, uno dei più gravi accaduto in Lombardia negli ultimi anni, con conseguenze mortali. Dalle prime notizie, durante un intervento di manutenzione in un’area nella quale venivano fatti circolare gas asfissianti, il sistema di allarme non si sarebbe attivato. Saranno le indagini ad accertare la dinamica dell’episodio, ma sorgono già i primi interrogativi tesi ad accertare le responsabilità precise e il corretto funzionamento degli strumenti di prevenzione e di sicurezza. “Cgil, Cisl e Uil lombarde – si legge in una nota – esprimono la loro forte preoccupazione per quanto accaduto, che non è purtroppo un evento singolo né in Lombardia né nel panorama nazionale. Solo negli ultimi due giorni, infatti, ci sono stati altri due infortuni mortali, uno a Cafasse nel torinese, e l’altro ad Ascoli Piceno. In Lombardia, da gennaio a novembre 2017, sono stati 127 i morti sul lavoro. Quanto ai rischi, sul nostro territorio è presente circa la metà delle aziende considerate pericolose in base ai criteri dettati dalla Direttiva Seveso. Ma non ci si può limitare ai dati, le statistiche non riflettono il dramma delle persone coinvolte. Gli strumenti a difesa delle condizioni di lavoro ci sono. Abbiamo una legislazione sulla sicurezza tra le migliori d’Europa. I controlli e i dispositivi tecnici ci sono, anche se le risorse a favore dei servizi ispettivi sono sempre troppo limitate. Tuttavia gli infortuni continuano ad essere in aumento.