ANCMA: moto elettriche, proposta di legge sulla circolazione in autostrada

Milano – E’ stato depositato in Senato un disegno di legge finalizzato a consentire l’accesso di motocicli elettrici in autostrada e nelle strade extra-urbane principali, ad esempio le tangenziali. Il provvedimento è stato firmato da 28 senatori appartenenti a diversi schieramenti parlamentari. Si tratta di un primo importante passo per fare chiarezza su un passaggio molto controverso del codice della strada: l’art. 175 del codice, infatti, nell’elencare le diverse categorie di veicoli che possono circolare sulle autostrade e sulle tangenziali, non fa riferimento ai motocicli ad alimentazione elettrica e, in questo modo, crea un vuoto legislativo che affida all’interpretazione delle forze dell’ordine l’eventuale decisione di sanzionare i conducenti di motocicli elettrici. Anche la copertura assicurativa in caso di incidente appare incerta. Le motorizzazioni elettriche sono sempre più diffuse anche all’interno del settore dei motoveicoli: nel 2016, infatti, sono stati venduti 2.408 motoveicoli a trazione elettrica (ciclomotori, motocicli e quadricicli), corrispondenti all’1% del venduto totale. Pur trattandosi, come si vede, di un mercato di nicchia, è interessante osservare che, sia in termini assoluti che in termini relativi, il peso dell’elettrico nel mercato dei motoveicoli risulta più rilevante rispetto al mercato auto: nel 2016, infatti, sono state vendute 1.403 auto elettriche, corrispondenti a meno dello 0,1% dell’immatricolato complessivo. “Il tema della mobilità elettrica – dichiara Corrado Capelli, presidente di Confindustria ANCMA – è sempre più al centro del dibattito pubblico e appare come una delle principali direttrici che i produttori dovranno seguire, considerati gli obiettivi di riduzione del 30% delle emissioni di CO2 entro il 2030, come recentemente evidenziato dalla Strategia Energetica Nazionale. Appare quindi incomprensibile il silenzio del codice stradale sulle moto elettriche”. Nel frattempo l’auspicio è che l’attuale Parlamento approvi  l’emendamento alla legge di bilancio, promosso già nel 2016 da Confindustria ANCMA e riproposto e sostenuto quest’anno dalla rivista Motociclismo e da ANCMA, per consentire ai motociclisti di portare in detrazione fino a 2.000 euro per l’acquisto di capi tecnici protettivi. Provvedimento importante in primis in chiave sicurezza a tutela dell’incolumità di chi va in moto ma anche a fronte di costi sociali per lo Stato riconducibili a incidenti motociclistici, che superano i 3 miliardi di euro ogni anno.